Chi circola senza assicurazione in strada è perseguibile di arresto e fermo del mezzo!

Lo sapevate che un'auto su 165 circola senza assicurazione? Secondo il bilancio del primo dei maxi controlli di rito delle forze dell'ordine, post esodo estivo, lo 1% dei 419.612 veicoli controllati non aveva l'assicurazione valida, 2.420 i veicoli subito sequestrati, decine di persone arrestate e denunciate a piede libero. I "furbetti del tagliandino" sono nel 90% dei casi italiani, dai 50 ai 60 anni di età, per il 40% con precedenti penali e mezzi di cilindrata compresa tra 1000 e 5000cc. Una grave forma di illegalità che continua a colpire non solo la sicurezza stradale ma soprattutto le vittime e le famiglie "innocenti" di incidenti che oltre ai traumi fisici, non avranno diritto al giusto "risarcimento" del danno, dovendo rivolgersi al "Fondo per le Vittime della Strada" (finanziato dalle compagnie attraverso una piccola % per ogni contratto, gravante indistintamente su tutti gli assicurati, ndr). Chi non paga l'assicurazione o circola senza tagliando valido, dovrebbe essere severamente punito e considerato peggio di un qualsiasi "pirata della strada", come chi si allontana dal luogo di un sinistro senza prestare soccorso, pensando di sfuggire alle conseguenze della propria azione, commettendo un reato ancor più grave. Per non parlare dei sempre più diffusi casi in cui la mancata copertura assicurativa è sintomo di grave illegalità, perché chi delinque non si preoccupa di assicurare i veicoli usati per commettere i reati. Dal Piemonte alla Sicilia, tante le auto beccate senza polizza dalle pattuglie dei Reparti Anticrimine della Polizia Stradale e dalle volanti delle Questure nel corso dei controlli. La novità assoluta è stato l'impiego del sistema "Mercurio 2.0" che collegato direttamente al "cervellone" delle assicurazioni, ha permesso alle forze dell'ordine di effettuare controlli in tempo reale, anche durante il pattugliamento, sulle targhe dei veicoli in circolazione sulle principali arterie stradali ed autostradali. La normativa sul cosiddetto "controllo remoto" purtroppo è ancora "lettera morta" perché mancano i regolamenti attuativi che auspichiamo arrivino presto, se non altro prima della pausa estiva del Parlamento!