La plastica usata diventa biocarburante!

Se pensate che più della metà della plastica deposta nelle discariche di tutto il mondo è PVC o polietilene come volete chiamarlo, un rifiuto "eterno" con tempi di degradazione millenari questo nuovo processo chimico scoperto da giovani ricercatori dell’Università della California porterebbe alla resurrezione della plastica usata, segnando un goal importante per l'ambiente. Grazie all’azione combinata di due catalizzatori, bottiglie e sacchetti potranno essere trasformate in biocarburante ecologico al 100% ed in cere liquide per la lavorazione industriale e altre sostanze riutilizzabili. Gli scienziati hanno sfruttato le proprietà "miracolose" di due differenti elementi chimici e le hanno combinate insieme. Il risultato? Eccellente! Al momento la ricerca si sta concentrando sull’affinamento dei catalizzatori per rendere "il tutto" ancora più efficiente. Il procedimento "magico" si basa su alcuni tipi di alcani, come l’etere di petrolio, che miscelato hanno la capacità di aggredire con estrema efficacia le "fortissime" catene plastiche, riuscendo a convertire velocemente, senza altri trattamenti e con minimo dispendio energetico il polietilene. L’alta efficienza del suddetto "processo" è fondamentale per scindere le lunghe catene molecolari del PVC, fino a che queste non diventino biofuel e altri idrocarburi. Al momento i lavori sono in corso, per raddoppiare le prestazioni da permetterne un reale utilizzo commerciale. I catalizzatori scelti non sarebbero ancora abbastanza veloci e perdono di efficacia fino a decomporsi dopo aver agito solo su poche migliaia di catene di polimeri, mentre i "concorrenti" su scala industriale arrivano già ad alcuni milioni. Però non tutto è perduto, anzi. In quest’estate piena di drammi, orrori e disastri, la notizia fa davvero ben sperare per un futuro senza petrolio e suoi derivati. A questo nuovo ritrovato, aggiungiamo che il fotovoltaico, l’eolico, il solare, gli altri settori "verdi" stanno facendo grandi progressi, in termine di riduzione dei costi e di aumento della produttività. Non ci resta quindi che aspettare, dunque. Fino al momento in cui l’energia "ecologica" sarà più conveniente di quella inquinante, ed il mondo sarà salvo, almeno potenzialmente!