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Mobilità Consapevole

Una nuova mobilità in Italia e' possibile?

Dall'ultimo report della Commissione Europea dei Trasporti, estrapoliamo i dati sulle emissioni nocive attribuibili nell'ordine: per il 72% al trasporto stradale, per il 14% alla navigazione, per il 13% all’aviazione e per lo 0,5% alle ferrovie. Tutti veleni e gas dispersi nell'ambiente. La domanda sorge spontanea: "Non sarebbe ora di cambiare l'aria?". 

Una nuova mobilità in Italia e' possibile?
Mobilita' senza piu' inquinamento!

La mobilità urbana da Terzo millennio appena iniziato da 15 anni, favorisce l’emersione di nuove soluzioni in grado di fornire un servizio migliore a costo minore, liberandoci dai mille inquinanti "particolati" e dal super traffico. La rivoluzione "mobile" propone ogni giorno forme evolute di sharing  di renting e di sistemi "altri", tesi ad ottimizzare l’uso di tutti gli autoveicoli riempiendoli al limite delle loro capacita', aumentando il numero di passeggeri e le ore di utilizzo rispetto all’auto di proprietà. Dal report 2014 della Commissione Europea dei Trasporti ad esempio, i dati sulle emissioni nocive attribuibili al trasporto su gomma, alle navi, agli aerei cargo, ai treni merci sono preoccupanti come i loro “veleni” decidui ed i gas di scarico dispersi nell'ambiente. In Italia, e' il trasporto su strada e su gomma, ad avere il peccato originale delle emissioni inquinanti, contribuendo con l’80% del totale, l’aviazione cosiddetta "civile" contribuisce con il 10% alle emissioni di gas serra, la navigazione con il 9% e il trasporto su rotaia fortunato "fanalino di coda" con appena lo 0,04%. Grandi novità quindi nel settore dei trasporti, ma per cambiare “marcia” in maniera radicale, serve una profonda conoscenza dell’evoluzione delle varie forme di trasporto, delle loro criticità, dei possibili varchi e delle nuove opportunità che si aprono. Alta efficienza energetica e' la parola d'ordine con la sinergia dei moderni "lemmi" della mobilita' quali: lo sharing "condito" in tutte le sue salse, i mezzi sempre connessi al web e l'alimentazione elettrica e solare, consentiranno di ridurre drasticamente il numero degli inquinanti. Un trasporto pubblico veramente efficiente ci permettera' di "evolvere" fornendo servizi più funzionali e flessibili, consentendo ai cittadini di scegliere la soluzione più utile ed economica al contempo. Nel trasporto dei beni, oggi lungo tutto lo Stivale dominano le strade ancora i tir ed i camion, l’avanzata di tecnologie “giovani” potrebbe portare ad una ricollocazione di alcune imprese ed evitare nel lungo periodo la spedizione di prodotti in giro per il mondo. Il trasporto urbano merci oltre a contribuire ad effetti nocivi e congestioni varie, è responsabile delle ultime variazioni climatiche dappertutto. Da quando entro' in vigore il Decreto Legge n. 179 del 3 Agosto 1998 per l'introduzione della Mobilità Sostenibile nelle aree urbane, naque pure "Euromobility", l’associazione dei “manager per la mobilita'”, che secondo la normativa, dovrebbero mettere la loro esperienza al servizio di tutte le imprese e degli enti pubblici, per gestire la domanda degli spostamenti casa-lavoro e promuovere moderne forme di condivisione dell’auto e incrementare l’uso del trasporto collettivo. Perché ancora tante sono le “criticità” della mobilità urbana al giorno d'oggi. I mezzi di trasporto pubblico "reali" sono datati ed obsoleti, il taglio delle risorse da parte dello Stato centrale purtroppo e' sempre attuale, la carenza di investimenti per le nuove reti viarie di superficie, di nuovi tratti dei metro' e delle piste ciclabili e' fisiologica, la necessità di intervenire sulla logistica delle merci, il bisogno di aggiornare il Codice della Strada per la condivisione degli spazi, dei veicoli e dei servizi, e' molto urgente! In Italia come sappiamo tutti, perdura la storica scarsa presenza di servizi urbani e metropolitani sufficienti alla domanda, assenza che alimenta l’uso dell’auto propria da parte dei privati cittadini per gli spostamenti quotidiani. Dal confronto tra gli ultimi dati in relazione alla popolazione, emerge un “divario” impressionante del trasporto pubblico “su ferro” in Italia rispetto all’Europa, con un 50% in meno di reti metropolitane e addirittura un 70% in meno di reti tranviarie. Dalla raccolta e dall'analisi dei dati sulla mobilità in tempo reale, ai piani urbani della mobilità sostenibile, dalla definizione delle linee strategiche per le città metropolitane, dall’analisi delle criticità dei pendolari alle azioni per “risparmiare”, dalle innovazioni a basso prezzo, ai processi di partecipazione dal basso: queste potrebbero essere le misure "chiave" per il futuro della mobilita' italiana. Voi cosa ne pensate? 

 

 

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