I nuovi Diesel Euro 6 inquinano molto meno rispetto ai motori a benzina e diesel più datati!

Forse non tutti sanno che il diesel è diventato ormai il “capro espiatorio” e la principale causa dell'inquinamento e della qualità dell'aria dei centri urbani italiani ed europei. Dopo lo scampato scandalo Dieselgate, la situazione è peggiorata con tutte le case costruttrici accusate di “truccare” i dati sulle emissioni di questi motori, rendendo le vetture “più pulite” di quello che siano in realtà. Se la transizione verso la mobilità sostenibile ci presenterà sempre più auto ibride ed auto elettriche è sicuramente una strada tracciata, la “caccia al diesel” ha portato ad un calo delle vendite e ad un conseguente diminuzione dell'inquinamento ambientale. Ma i motori Diesel Euro 6 emettono meno smog rispetto ai motori a benzina e dei diesel più vecchi. L'attuale parco veicoli circolante nazionale è di circa 40 milioni di vetture, di cui 15 milioni rispondono a normative ante Euro 4 e 8 milioni hanno più di 18 anni. Dal prossimo anno pensate anche il comune di Milano metterà al bando tutti i motori diesel, compresi gli Euro3 con multe salate, fermi e sequestri per i contravventori. Il lungo addio delle città alle auto diesel sta congelando il mercato italiano. Ogni marchio cerca di sviluppare tecnologie e motori che migliorino le prestazioni e l'efficienza delle vetture riducendone l'impatto ambientale: motorizzazioni alternative e continuo sviluppo delle motorizzazioni tradizionali, in particolare del diesel con il risultato che gli attuali Euro 6 registrano emissioni nocive di molto inferiori ai motori benzina, grazie all'introduzione dei filtri antiparticolato, addirittura del 95% portandole a livelli che possono essere definiti nulli o vieppiù trascurabili. Come confermano le statistiche della Commissione Europea dei Trasporti, solo il 15% delle emissioni nocive sono imputabili ai gas di scarico degli autoveicoli. La soluzione più valida sarebbe accompagnare il cambiamento garantendo la mobilità individuale, coordinando gli interventi necessari e le misure da adottare a livello locale evitando gli "aut-aut" definitivi e terroristici! Il tutto "guidato" dal principio della cosidetta "neutralità tecnologica", secondo il quale si dovrebbero utilizzare tutte le moderne ed efficienti alternative possibili per arrivare all'azzeramento o all'annullamento dei veleni dei gas di scarico. Una giusta combinazione di propulsori tradizionali e alternativi, senza rappresentare un aggravio di costi per i cittadini e senza crear loro un danno economico. Governi ed amministrazioni locali "illuminati" e realmente attenti alle problematiche ecologiche dovrebbero focalizzare gli sforzi sull'accelerazione dello svecchiamento del parco circolante attuale. Con i ritmi attuali di rottamazione, senza interventi specifici, si impiegherebbero decenni per eliminare tutte le vetture più scassate ed inquinanti. Utilizzando una detrazione fiscale, come per gli interventi di efficientamento energetico, un “eco-bonus” di due o tremila euro per chi sostituirà un vecchio veicolo con motore Euro 3 con almeno un nuovo Euro 6. A medio lungo termine, bisognerrà altresì promuovere infrastrutture per lo sviluppo di stazioni di ricarica rapida con agevolazioni per l'acquisto e l'installazione di dispositivi di ricarica privati e condominiali. Il nuovo governo ha dichiarato di voler garantire incentivi fino ad 1 Milione di macchine nei prossimi 5 anni, a chi acquisterà automobili elettriche. Ce la faremo a non inquinare più l'aria che ogni giorno respiriamo?