Le vendite delle auto con motori diesel scendono ma non per premiare le nuove auto ecologiche!

Il mercato automotive europeo è in preoccupante calo, i numeri sono qui a dimostrarlo, da 3.643.753 a 3.491.430 unità, nei primi sei mesi dell'anno, ben 152.323 vetture diesel in meno, con un calo della quota di questo tipo di alimentazione nell'Area Euro, passata al 45% delle immatricolazioni totali, dal 50% dello stesso periodo del 2016. Le associazioni europee dei costruttori automobilistici, ci ricordano  che la variazione è stata compensata da una crescita delle vendite dei modelli a benzina, con un +328.615 nei primi 8 mesi dell'anno. Uno "spostamento di interessi" che ha fatto superare per la prima volta dal 2009, le vendite dei modelli a benzina rispetto ai diesel, un trend che sta allarmando i costruttori perché le maggiori emissioni di CO2 dei propulsori a benzina aggiunge nuove ombre al raggiungimento dei futuri obiettivi in tema di mobilità sostenibile europea. A questo si aggiunge che l'andamento delle vendite delle alimentazioni "alternative" è solo in leggerissima crescita: le auto elettriche sono all'1,4% con 98.933 unità complessive nel primo semestre, le ibride plug-in al 2,6% con 198.580 e quelle con motori a gpl e metano all'1,3% con il restante 98.933 di auto vendute. I motori “alternativi” avranno sempre più un ruolo crescente nel "marketing mix" del futuro e così tutti i produttori europei stanno investendo ingenti fortune nel settore. Bisogna però fare di più e di meglio per incoraggiare i consumatori ad acquistare questo nuovo tipo di autoveicoli a zero emissioni, promuovendo pesanti incentivi e installando infrastrutture e stazioni di ricarica in tutti i paesi dell'Unione. Fondamentale infine che la "Politica" a livello più alto, sia consapevole e si faccia responsabile dell'aumento sempre più diretto delle emissioni di anidride carbonica e di particolati vari nell'ambiente, visto che la penetrazione di mercato delle auto ecologiche rimane ancora colpevolmente molto bassa. Così mentre la Cina già decreta lo stop a benzina e diesel entro il 2040, qui nel Vecchio Continente si continua a procrastinare ogni cosa, per pagare ancor più caro il cambiamento, in termini di costi sociali e di morti premature non solo sulla strada. "Continuiamo così, facciamoci del male!".

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