Collezione di grattini per la sosta

Automobilisti multati dopo pochi minuti dalla scadenza del biglietto da lasciare sul cruscotto dell'auto o ancora sanzionati mentre ci si allontana dalla propria auto in sosta "blu" proprio per acquistarlo. Tolleranza zero è quanto sembrano dettare i comuni un po' in tutta Italia con i vigili urbani e gli ausiliari del traffico che elevano fior di contravvenzioni anche quando la sosta è scaduta da pochi minuti. Giuridicamente parlando, se in un parcheggio a strisce blu il biglietto di sosta scade, alle ore 18, si può essere "multati" già dopo 1 minuto o c'è un tempo di tolleranza? Non sussiste nessun obbligo da parte del verbalizzante (sia questi un ausiliare del traffico oppure un vigile) di attendere almeno 5, 10 o 15 minuti prima che il conducente provveda a regolarizzare la sosta, non vi è apparentemente alcuna possibilità di contestare l'infrazione di sosta. Un eventuale ricorso al Giudice di Pace per l'annullamento della sanzione di 40 euro potrebbe trovare accoglimento esclusivamente nel "buon senso" da parte del giudicante. Se l'orario di inizio dello scontrino non rinnovato o appena acquistato, non si discosta, difatti, di più di 5-10 minuti da quello accertato, potrebbe, (il condizionale in questi casi è d'obbligo, ndr) vedersi accolta l'istanza di annullamento della multa comminata. Ultimamente un paio di sentenze pronunciate sull'argomento sembrano innovative e favorevoli all'utente della strada. Ad Udine un giudice di pace ha annullato una multa, presa in una zona a pagamento con il ticket scaduto, motivando che: “L'amministrazione pubblica, può chiedere il pagamento del tempo ulteriore di sosta, ma nel far questo deve utilizzare i sistemi previsti dalle norme civilistiche". Secondo il magistrato friulano, quindi il superamento del periodo indicato sullo scontrino non può essere sanzionato come violazione del Codice, essendo il pagamento di una determinata somma per il parcheggio il corrispettivo di un servizio offerto e quindi di una attività privatistica svolta dal Comune. Sulla base di tale importante principio di diritto in altre città, tra le quali Trieste, il superamento del tempo indicato sul tagliando non dà luogo ad una sanzione amministrativa, ma ad una semplice richiesta di pagamento ad integrare la somma non corrisposta entro un determinato periodo di tempo. Anche per un Giudice di Pace di Caserta vale il medesimo principio normativo, ed il cosiddetto "grattino" nei parcheggi a pagamento, non può dare origine a nessuna sanzione amministrativa (Ex Art. 157, comma 6-8 del Codice della Strada), in caso di sua mancata esposizione o rinnovo. Nei parcheggi a tempo limitato, il conducente del veicolo deve esporre il disco orario sul cruscotto, con l'indicazione dell'orario di inizio della sosta. Alla scadenza, il conducente dovrebbe allontanarsi e lasciare il posto libero ad altri veicoli. Diversa è l'ipotesi di parcheggio a pagamento, dove la sosta dei veicoli è consentita per un tempo piuttosto lungo in una zona appositamente riservata, con il pagamento di una somma oraria determinata. In tale esempio, è del tutto evidente che il conducente del veicolo è tenuto soltanto al pagamento del parcheggio impegnato per il tempo calcolato ad ora o frazione di essa, ma certamente non passibile di sanzione amministrativa per una violazione che non ha commesso, né prevista e neppure sanzionata dal Codice.