Normative
E' possibile o no contestare o far ricorso alle contravvenzioni prese in autostrada col Sistema Tutor?
Il sistema "Safety Tutor" introdotto sulla rete autostradale italiana all’inizio del 2005, è un apparecchio per la misurazione media della velocità di un qualsiasi veicolo. Ha un funzionamento molto semplice e pressoché infallibile, non solo perché difficilmente si riesce ad evitare una multa in caso si superino i limiti prefissati, ma in particolare perché l’utilizzo del sistema ha ridotto del 75% il tasso di mortalità sulle tratte controllate dai Tutor. Ma il Tutor non sbaglia mai? Il SICVE (acronimo di Sistema Informativo per il controllo della velocità, ndr) è un sistema tanto innovativo, applicato da poco anche in Francia, che come spesso accade entra in conflitto con la “peggiore” burocrazia all'italiana. Il sistema computerizzato elabora una velocità media tra due “porte” che, distanziate dai 10 ai 25 Km, possono trovarsi fisicamente in città e province diverse. A volte risulta davvero “complesso” determinare il punto preciso in cui è stato violato il Codice della Strada, per cui, viene meno il criterio di “territorialità” di legge, che stabilisce, ad esempio in caso di violazione di una norma a Milano o Roma, essa possa essere impugnata esclusivamente presso il giudice di pace della citta meneghina o della capitale. Apparentemente una “falla” del nostro sistema giuridico, ma invece "fatta apposta" per tutelare i cittadini da un “mercato della giustizia” che in certi casi potrebbe permettere di appellarsi a giudici più accondiscendenti o di parte, in senso lato. Per contestare una multa presa col sistema Tutor, per eccesso di velocità tra due ingressi, il criterio per determinare la competenza giudiziale è quello di considerare la “porta d’uscita” ovvero quella alla fine del tratto considerato, per il rilevamento medio della velocità. Le cose si complicano nel caso in cui ci siano due o più rilevamenti che notifichino il superamento del limite di velocità, rilevati da due o più punti di uscita. In questo caso il conducente del mezzo, sarà costretto a presentare ricorso a due o più uffici di competenza. Se un automobilista in viaggio da Roma a Milano, viene segnalato dalle porte di Firenze, Bologna e Milano, dovrà fare ricorso a ben tre giudici. Impugnare una multa in questo caso diventa difficile, ma soprattutto oneroso per qualsiasi automobilista. Dopo numerosi casi di mancata chiarezza e difficoltà per le “vittime” del Tutor, la Corte di Cassazione ha stabilito che non è possibile unire le condotte illecite, non si può applicare il principio di concorso formale di reati (che consentirebbe di rivolgersi al giudice dell’ultima violazione compiuta, ndr) e nemmeno le norme sul reato continuato, applicabili in caso di ambito penale, previdenze o assistenza obbligatoria. In definitiva, di modalità, tutte lecite, per “aggirare” le multe con i Tutor o agli autovelox in generale, ce ne sono tante, ma "tenere" sempre una guida attenta e prudente in strada, noi crediamo, sia l’unica migliore e davvero funzionante!
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