Nuove auto, concessionari pieni!

Parola dell’Istat: il calo è generale, la flessione più grande, i dati parlano del 7%, riguarda i beni durevoli quali abiti, elettrodomestici e dulcis in fundo l’acquisto di nuovi autoveicoli. Le famiglie tricolori “tagliano” su tutto, persino sugli alimenti con un ribasso del 3,3% e sui servizi, quasi 2%. Tutte le associazioni dei consumatori, dal Codacons all’Adusbef, alla Federconsumatori si uniscono in una unica corale, per reclamare meno tasse e meno aumenti per il prossimo autunno, per evitare la “dipartita” rapida di ogni genere di “nuova” spesa. I governanti attuali e passati, però latitano nelle “risposte”, lasciando inascoltato l’accorato appello, oramai divenuto più che quotidiano dei cittadini, non comprendendo che questa è una crisi di consumi e che fino a quando non si allenterà la morsa fiscale sui ceti medio bassi, la “ripresa” della spesa resterà davvero una chimera. A fronte del continuo aumento dei prezzi, (non dimentichiamo l’annunciato rialzo dei carburanti, ndr) il calo di consumi produrrebbe un minor gettito per un totale di 300 milioni di euro, invece dei 5 miliardi di maggiori entrate previste dal Ministero del Tesoro'.  Questi sono i precisi dati diffusi dall'Istat che documentano l’estrema gravità della crisi economica che perdurera' nel Belpaese, se non saranno oggettivi i “tagli” promessi sulla pressione fiscale sui redditi delle famiglie e sui fattori di produzione. Negli ultimi 5 anni, i consumi degli italiani si sono ridotti di oltre il 7%, con un “crollo” per i beni durevoli del 27% dal 2007, e non durevoli con un -10%. Anche se nel prossimo anno dovrebbe materializzarsi la tanto attesa “ripresina”, con una crescita del prodotto interno lordo nazionale di appena l'1%, non basterà di certo a ricreare nuove aree di mercato per l’auto e positive aspettative tra la gente comune per il futuro.