Attualità
Un emendamento al ddl sulla Concorrenza, prevede che i distributori che non rispettano le norme di sicurezza, ne diano comunicazione all'anagrafe del Ministero dello Sviluppo Economico. Chi non lo fara' entro l'anno, mega multe da 15mila euro per ogni mese di ritardo e sospensione della licenza!

Il voluminoso emendamento della commissione Finanze, prevede l'istituzione dell'anagrafe delle “pompe d'eccellenza”, di cui si occuperà anche il Ministero dello Sviluppo Economico. Nel momento dell'iscrizione obbligatoria, ogni gestore dovrà inviare una speciale “autocertificazione” sia al Ministero dello Sviluppo Economico, che all'Agenzia delle Dogane, dichiarando il proprio impianto perfettamente in regola ed in simbiosi con le norme vigenti della sicurezza e della circolazione stradale. Chi non risulterà idoneo avrà 12 mesi di tempo per mettere il proprio impianto “a norma”. I distributori “farlocchi” che non rispettano la legge, dovranno chiudere “baracca”, con soli 9 mesi per cessare l'attività con super ammende che arriveranno fino ai 15mila euro mensili. Per le “pompe tarocche” lo Stato chiederà la totale bonifica degli impianti e la dismissioni delle stazioni solo per la parte in superficie (se la zona non verrà riutilizzata, i gestori potranno svuotare le cisterne sotterranee, senza dismetterle, ndr). Tutti quelli che invece, non presenteranno o si rifiuteranno di redigere l'autocertificazione o la dichiarazione di idoneità, saranno messi all'indice e multati con contravvenzioni da 7mila euro per ciascun mese di ritardo, fino alla revoca senza appello della licenza di esercizio. Sulla stessa falsariga, saranno considerati fuorilegge, tutti quei distributori, ubicati nei centri urbani, che per i rifornimenti occupano la carreggiata e quelli edificati su aree pedonali. Cosi come per i distributori in periferia e quelli sulle biforcazioni di strade a uso pubblico e sulle curve con un raggio inferiore ai 100 metri. La modifica altresì prevede l'istallazione ex novo di stazioni di servizio carburanti all'interno di strade urbane di quartiere, autostrade, ed anche accanto a percorsi ciclo-pedonali (ovvero strade urbane, locali o extraurbane destinate alla percorrenza pedonale e ciclabile, zone destinate all'utenza debole della strada) nel rispetto delle normative vigenti in tema di prevenzione incendi, norme edilizie, norme ambientali, igienico sanitarie e sulla sicurezza sul lavoro.
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