Un drone in volo sulla Casa Bianca!

“Questo è solo il primo step, siamo agli inizi di una rivoluzione nell'aviazione che cambierà il modo in cui facciamo scambi commerciali, affari e garantiamo la sicurezza e raccogliamo informazioni''. Parole decise e convinte quelle del Presidente Obama di quegli Stati Uniti d'America, che fino a ieri richiedevano la licenza di pilota di aereo per guidare un mini drone a motore! Adesso a pochi mesi dello scadere del suo mandato, la sua amministrazione ha deciso di "cassare" la vecchia normativa così restrittiva, sostituendo al patentino un semplice esame a quiz di conoscenza dei droni robot e del loro regolamento di volo, al superamento del quale verrà rilasciato una licenza "ad personam". Chi sarà sprovvisto del documento avrà la facoltà di telecomandare il proprio drone commerciale, a patto che il volo sia supervisionato e super controllato da un operatore specializzato. Quello che succede da noi con la patente di guida e il foglio rosa per i principianti. La nuova legge federale liberalizza l’impiego di droni a scopo commerciale, a patto che i voli siano sicurissimi: esclusivamente a bassa quota, (la norma parla espressamente di non più di 125 metri di altezza dal suolo, ndr), con i quadricotteri sempre sotto il controllo dell'operatore ed in nessun caso sarà permesso il volo vicino alle persone. I droni commerciali dovranno anche rispettare rigidissimi limiti di velocità, sicuramente non potranno mai spingere le eliche a motore sopra le 100 miglia orarie. A tutta questa serie di regole ed impedimenti, l'ente per la tutela del volo a stelle e strisce, per adesso, non prevede neanche l’utilizzo dei suddetti droni come vettori o pony express per le consegne "door to door" con buona pace di Amazon & Co. In Europa cosa aspettiamo?