Il Tar del Lazio con una recente sentenza respinge al mittente il ricorso dell'ente automobilistico nazionale per contestare la sanzione e la multa milionaria. Secondo pure l'Antitrust, quelli di ACI "divisione informatica" applicavano scientemente commissioni aggiuntive a tutti gli automobilisti che per pagare la tassa automobilistica regionale, alias il famigerato bollo auto, utilizzavano non il contante, ma bensì il proprio bancomat o la carta di credito. Tale violazione della nuova legge sui consumi, prevede una dura sanzione anche in relazione alle modalità ingannevoli con le quali, sul portale dedicato venivano fornite informazioni sul servizio dedicato al pagamento del bollo "on line". Il TAR inoltre ha ritenuto che la ratio della norma che ha portato al provvedimento, dev'essere individuata nella volontà del legislatore italiano di rinforzare la tutela dei consumatori, prevedendo un divieto di imporre costi di qualunque genere per l'uso di un determinato strumento di pagamento. L'inserimento della previsione nel "Codice del Consumo", testimonia quindi la volontà di dare alla previsione una connotazione esaustiva per quanto riguarda l'ambito di applicazione, proprio al fine di impedire che la scelta di un metodo di pagamento possa gravare sul consumatore esponendolo a spese extra ed impreviste per l'utilizzo o meno di un determinato mezzo di pagamento. Per i giudici amministrativi, l'Automobil Club d'Italia è colpevole di aver fatto pagare, quelli che definisce "costi terzi ed esterni" ai "poveri" consumatori, laddove non risulta che gli altri esercizi in concorrenza applichino uguale "ricarico" per ogni pagamento elettronico!

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