Fate attenzione sulla cattiva strada!

E' l'Atlantic Ocean Road costruita in Norvegia per collegare alla terraferma un intero arcipelago di sperdute gelide isolette semi disabitate. Lunga in tutto meno di 8Km, attraversa ben 12 ponti attrezzati che quando le condizioni meteo peggiorano diventano pressoché impraticabili con buonapace degli autisti autoctoni e stranieri! “Være forsiktig” (“Fate Attenzione”, in norvegese, ndr), che il paesaggio è senza dubbio strepitoso ma la sicurezza stradale molto meno. Chi si trova a percorrere questa carreggiata, in ogni senso di marcia, in molti casi si affida alla “dea bendata” per completare il percorso senza alcun disagio. La strada sull'Oceano Atlantico (Atlanterhavsveien nell'idioma locale, ndr) per chi non l'ha mai percorsa o come noi l'ammira solo in foto o in cartolina sembrerà da “guinnes dei primati” e meriterebbe la nomina ad “ottava meraviglia”, ma in verità continua ad essere in "pole position" come strada più pericolosa del pianeta. L'autostrada e' davvero più unica che rara con i suoi 8 tortuosissimi chilometri di saliscendi che uniscono l'isola di Averøy alla freddissima nazione scandinava. Nelle belle giornate, può sembrare anche una amena meta da raggiungere per un picnic o una zingarata fuori porta, ma nella brutta stagione e condizioni meteo avverse l'arteria diventa da incubo: gli autoveicoli che non vanno subito in panne o dirottati immediatamente in corsia di emergenza, sono costretti a "marciare" contro subitanee folate di vento tagliente e sferzante e docce fredde sul parabrezza generate da spaventose ondate che si infrangono sulle strutture portanti. Le denunce allarmanti dei cittadini e le "preghiere" dei temerari turisti che si avventurano fino a quelle latitudini, si fondono, moltiplicandosi negli anni, ma a tutt'oggi nulla è cambiato. Costruita sul nulla in appena un lustro presenta ponti sospesi, curvoni rollercoaster mozzafiato ed aree panoramiche memorabili, dove ogni momento, le forze della natura si "misurano" con le auto in transito. In breve tempo è diventata quindi oltre che una indispensabile via di comunicazione per gli autoctoni, anche una delle attrazioni più “singolari” per chi visita la Scandinavia! Let's Go Nor way?