Curiosità
Utilizzare il telefono cellulare al posto dei vari parcometri e “grattini” è diventata la prassi nelle maggiori città d'Italia tranne che a Milano. Basta scaricare l'applicazione gratuitamente, inserire i dati della carta di credito ed impostare il tempo di sosta e pagare o no la commissione a seconda delle zone. Il Comune quando si sveglierà?
MILANO - Arrivare in centro città, fare dei giri immensi, più e più volte dalle stesse strade alla ricerca di un parcheggio dove lasciare l’automobile, alla fine pure trovarlo, ma accorgersi solo dopo avere spento il motore di non avere nemmeno un eurocent per pagare la sosta. Ma da qualche tempo qualcosa è cambiato, nelle zone riservate al parcheggio di quasi tutto lo Stivale, ed il “non avere spiccioli” non è più una “giustificazione” valida per non pagare il dovuto e sperare di non venire multati. Basta possedere uno smartphone qualunque, sia IOs che Android, e per ogni cittadino-automobilista risolvere i problemi di sosta diventa persino banale: dopo aver scaricato in un istante l’app dedicata, ci si registra con nome utente e numero di carta di credito e si è più o meno pronti a pagare. Una volta trovato l’area di parcheggio con le strisce blu, basta associare il codice dell’area dai segnali presenti nei paraggi, inserirlo assieme alla propria targa e l’ora prevista di fine sosta, che potrà essere eventualmente prorogata, sempre attraverso il cellulare. Il sistema funziona in molte città, tranne che al Comune di Milano, che con l’Expo alle porte, ai vecchi parchimetri affianca ancora gli inossidabili “grattini”, le tessere a scalare e ancora non ha stabilito tempi e modi per l'abominevole sforzo di modernità, aderendo ad una delle multi-piattaforme utilizzate per facilitare il parking e definire la commissione sulla sosta. L’ideale sarebbe che l’obiettivo venisse raggiunto entro i prossimi mesi, in tempo per l’apertura di Expo, ma l’andazzo sembra decisamente più lungo. Il panormama è vario e variegato, esistono app su commissione ed altre che non prevedono costi aggiuntivi (le più usate e conosciute sono: myCicero, TelepassPyng, Sostafacile, ParkAppy e Phonzie, ndr). La scelta non è libera, dipende dalle convenzioni siglati dai vari Comuni, ma ormai si può pagare la sosta tramite app dedicate sia nelle grandi metropoli che nei piccoli agglormerati urbani: da Torino a Verona, da Bologna e Napoli, da Palermo a Trento, da Modena a Novara sino a Roma capitale dove è possibile parcheggiare associandosi ad addirittura quattro applicazioni concorrenti. “La capitale morale d’Italia, centro di innovazione e modernità quando si aggiornerà?”.
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