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Mobilità Consapevole

MILANO - Chi paga le multe del Car-Sharing?

Ad un giorno dall'inizio dell'Expo, non abbiamo ancora capito come funziona il car-sharing. Tra clienti che fanno i furbetti, abusi e trappole, chi circola in centro urbano rischia di fare il pieno di multe, svuotando serbatoio e il portafogli0!

MILANO - Chi paga le multe del Car-Sharing?
Attenti a dove andate con lo sharing!

Chi pensava di noleggiare un’auto condivisa per bypassare tutti i divieti delle zone a traffico limitato e circolare in centro facendo quel che gli pare, si sbaglia di grosso, perché le mega multe e le perdite ingenti di punti patente sono sempre in agguato. Alle “normali” violazioni del nuovo Codice della strada si aggiungono quelle di una informazione troppo spesso allusiva ed ingannevole e una serie di trappole “ad-hoc” poste ad arte dalla municipalità. C'è chi si sposta da una corsia vietata all’altra, chi parcheggia sulle strisce blu e chi entra in zone vietatissime. Così il car sharing diventa solo un “lusso inutile” per pochi eletti. Sembrava l'arma vincente per risolvere i problemi del traffico e battere l'inadeguatezza del servizio pubblico nelle maggiori città italiane, mentre il car sharing si sta dimostrando un boomerang per molti che si sono decisi a lasciare l'auto nel box, per utilizzarne una con la formula «pay per use». Dal primo start le “city car” sono partite in quarta da Milano verso Sud, alla conquista delle altre città metropolitane, raggiungendo e favorendo gli spostamenti di sempre più persone, grazie anche a slogan più o meno leciti, che in sintesi lasciano trapelare questo messaggio: “Con l’auto condivisa, vai dove vuoi, la lasci dove vuoi e la riprendi quando vuoi”. Che è vero, ma solo in parte. E’ possibile muoversi “liberamente” tra le varie Ztl della capitale dell’EXPO e posteggiare ovunque, in aree per i residenti e delimitate non solo dalle usuali linee zebrate, tranne le corsie preferenziali e altre riservate ai disabili. Molti “avventori” della prima ora, purtroppo sono convinti di avere la licenza universale per viaggiare dappertutto al pari di mezzi pubblici o taxi. I problemi per i malcapitati automobilisti “condivisi” sono iniziati quando hanno visto “fioccare” nella cassetta postale, una marea di avvisi per decine di infrazioni stradali commesse in centro urbano. Una sorpresa davvero inattesa per chi si era abituato ad andare in centro, scegliendo di usare le centinaia di auto dei servizi di noleggio city car, anche per non inquinare. Pensate che per ogni transito sotto le videocamere intelligenti, all’inizio dei varchi, è previsto il verbale “automatico” da 80 euro, più spese di notifica e costi di gestione pratica, per un importo maggiorato di circa 20 euro! Come sempre in Italia le pubbliche amministrazioni, chiamate in causa, si scaricano le responsabilità l’un con l’altra. Da una parte rivendicano che i divieti di accesso sono chiari, dall'altra i gestori del “car-sharing” dichiarano anzitempo ai loro utenti le aree a rischio contravvenzione. Purtroppo, nel merito, non è ammessa distrazione o ignoranza alcuna e le giustificazioni dei malcapitati, colpevoli di essersi fidati di una pubblicità che promette più di quanto può mantenere, non saranno prese in considerazione in alcun modo per un eventuale risarcimento danni. C'è chi opta per soluzioni più creative e alla moda, ma anche per l’autista più attento ed “impegnato” le multe sono sempre in agguato. Non basta ad esempio, parcheggiare gli autoveicoli negli spazi designati, è altresì necessario controllare che a breve, non siano previsti pulizie stradali, feste, sagre o mercatini. Se si sgarra, invece di risparmiare e salvaguardare l’ambiente, ai pochi euro del costo noleggio se ne aggiungeranno almeno altri 50 euro per la rimozione forzata. La salassata raddoppia se per spostare l’auto è richiesto l’intervento del carro attrezzi, e se si alza il gomito, il tasso alcoolemico consentito è pari a zero. "Meditate gente, meditate se usando il car-sharing l'EXPO 2015 vorrete visitare!".

 

 

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