Mobilità Consapevole
Come la parola inglese stessa ci suggerisce è una sorta di moderna richiesta di passaggio in "autostop" su Internet. Ogni utente si accorda sul web prima di partire con l'autista sulle modalità e la tipologia del viaggio. In Europa esiste dal dopoguerra, quando nei pressi delle principali stazioni ferroviarie c’erano uffici dedicati a chi offriva e cercava posti in auto!
Il Ride Sharing non è un noleggio di un'auto ad ore (car sharing), il Ride Sharing non serve ai colleghi d'ufficio per condividere insieme (car pooling) spesso alternando l'uso delle loro auto private, il tragitto casa-lavoro ad intervalli brevi e regolari, il Ride Sharing è il modo in cui un qualsiasi conducente mette a disposizione posti auto per tratte medie o lunghe solitamente saltuarie. Ovvero un servizio “on-line” per organizzare corse condivise su un preavviso molto breve. Il Ride Sharing si serve del gps per determinare ogni percorso di guida ed organizzare di tutto punto il viaggio condiviso. Il Ride Sharing usa lo smartphone per rintracciare e farsi trovare da possibili clienti che richiedano un passaggio ovunque essi si trovino. Il Ride Sharing utilizza i principali social network per fidelizzare la "domanda" e ricevere recensioni e condividere consigli utili da altri conducenti e passeggeri. Questi elementi sono coordinati attraverso un servizio di rete, che gestisce i pagamenti in tempo reale e ottimizza il tutto nella maniera più semplice e veloce. Come il car-pooling, ha preso piede come un modo per utilizzare al meglio i posti vuoti nella maggior parte delle autovetture, abbassando l'inquinamento, i costi carburante e di trasporto. Il Ride Sharing può servire aree non coperte dal trasporto pubblico e agire come un servizio di transito per gite a tempo di turisti, non solo viaggi programmati o ricorrenti di pendolari. Il Ride Sharing è "scoppiato" nel 2010 quando nacquero molte aziende della rete di trasporto, ma in realtà erano operatori commerciali simili al servizio taxi. Gli esperti hanno chiamato questi servizi "ride-sourcing" per chiarire che i conducenti non condividono una destinazione con i loro passeggeri. Il Ride Sharing come potete ben capire non è stato esente da critiche anche "feroci" degli addetti ai lavori, per la mancanza di una adeguata normativa, per la mancanza di una apposita assicurazione, per la mancanza di autorizzazioni, licenze e specifica formazione. Il neonato servizio di "Ride Sharing" riceve tutt'ora l'opposizione più dura dai tassisti e dalle aziende di trasporto pubblico quale pericolosa alternativa futura al loro operato. Il Ride Sharing è in definitiva un modo nuovo, economico e sostenibile di viaggiare per milioni di persone ogni mese. Perchè non provarlo?
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