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Come fare RICORSO per una MULTA?

Cosa fare quando pensate di non aver infranto alcuna norma del Codice della Strada e di aver davvero beccato una sanzione ingiusta? Potete far RICORSO. Parolina magica che sottende l'atto col quale un qualsiasi cittadino puo' opporsi e contestare la violazione in addebito, appellandosi al Prefetto o al Giudice di Pace!

Come fare RICORSO per una MULTA?
Sara' successo di certo anche a Voi!

Cosa fare quando pensate di non aver infranto alcuna norma del Codice della Strada e di aver davvero beccato una sanzione ingiusta? Potete far RICORSO. Parolina magica che sottende l'atto col quale un qualsiasi cittadino puo' opporsi e contestare la violazione in addebito, appellandosi al Prefetto o al Giudice di Pace. Se ritenete la multa un quasi abuso di potere o una plateale svista del tutore dell'ordine o che la violazione del Codice sia davvero ingiusta ed iniqua, a seguito di contestazione immediata o notificazione di copia del verbale di accertamento d'infrazione, è possibile opporre RICORSO al PREFETTO o al GIUDICE DI PACE localmente competenti. A volte la soluzione del ricorso, sembra una inutile ed ulteriore perdita di tempo e di denaro, altre volte l'amico d'infanzia, che gia' c'e' passato o il “tuttologo” di turno ce lo sconsigliano vivamente. Ma quando vale veramente la pena "mettere mano alle carte" , procedere col ricorso, evitando la contravvenzione, la pena pecuniaria o quella accessoria in caso di “rigetto” o non validita' dello stesso? Di seguito i motivi piu' ricorrenti o quelli ritenuti realmente “plausibili” dalla stessa Giurisprudenza:

- L'automobilista ritiene di non aver commesso il fatto in addebito;

- Il verbale della contravvenzione è spedito oltre i termini previsti (90 giorni);

- Il verbale non riporta le modalità di presentazione del ricorso;

- Il verbale omette il destinatario della somma da pagare e/o le relative modalità di pagamento;

- Il tipo di autoveicolo indicato non corrisponde a quello in sua proprietà e/o la targa è errata;

- Le generalita' del veicolo sono relative ad un mezzo venduto/ceduto a terzi prima della data dell'infrazione.

 Nb: non si presentano ricorsi sulla base del preavviso di contravvenzione, ovvero quel foglietto bianco/rosa che la polizia municipale e/o gli ausiliari del traffico, comunemente “assicurano” al tergicristallo dell'auto in sosta. Il ricorso potra' essere istruito solo DOPO la notifica del verbale d'accertamento d'infrazione presso il Vs domicilio.

Come fare ricorso al PREFETTO:

Il trasgressore o altro soggetto responsabile, se non è avvenuto il pagamento in misura ridotta, entro 60 giorni dalla data di contestazione o notificazione del verbale, puo' proporre ricorso al Prefetto, allegando i documenti ritenuti idonei o chiedendo l'audizione “ad personam”.

Nel ricorso al PREFETTO vanno indicate/allegati:

- le generalità ed i dati dell'autoveicolo;

- gli estremi identificativi del verbale;

- le motivazioni per le quali si ritiene che la sanzione sia ingiusta e ogni altra informazione utile;

- copia del verbale e tutta la documentazione che possa provare la tesi sostenuta, nonché i nomi di testimoni terzi se disponibili.

 Nb: Il ricorso va inoltrato con raccomandata A/R o consegnato brevi manu al Comando Polizia Municipale[...]; oppure inviato con raccomandata A/R alla Prefettura - Ufficio territoriale competente[...].

Pervenuto il ricorso, il comando delle forze dell'ordine, ne trasmette entro 60 giorni gli atti al Prefetto che lo accoglie o meno, entro i successivi 120 giorni dalla data di ricezione della pratica:

- In caso di esito POSITIVO del ricorso: il Prefetto emette una ordinanza di ARCHIVIAZIONE e la trasmette all'ufficio competente delle forze dell'ordine, le quali a loro volta, hanno l'obbligo di comunicazione al ricorrente;

- In caso di esito NEGATIVO: il Prefetto emette una ordinanza con la quale impone il pagamento di una somma pari a metà del massimo della sanzione di legge, il doppio della sanzione originaria, più le spese accessorie di accertamento e di notifica.

Il pagamento della somma complessiva dovra' essere effettuato entro 30 giorni dalla notifica dell'ordinanza presso il proprio domicilio. L'interessato, in tal caso, può impugnare il ricorso al GIUDICE DI PACE contro la decisione di rigetto del Prefetto, entro 30 giorni (o 60 giorni se risiede all'estero,ndr) dalla data di notifica dell'ordinanza. Il termine di 120 giorni per l'emissione dell'ordinanza s'interrompe in caso di richiesta di audizione e rimane sospeso fino alla data dell'audizione stessa. L'ordinanza ingiunzione deve essere notificata entro 150 giorni dalla data della sua emissione (360 gg se il destinatario risiede all'estero, ndr). Nel caso in cui il Prefetto non abbia, entro il termine su indicato di 120 giorni, firmato l'ordinanza di ingiunzione di pagamento, il ricorso si considera accolto.

 Nb: ai soliti “furbetti” e/o ai più sprovveduti, ricordiamo che ne i Giudici, né il personale addetto o la Cancelleria, possono fornire "consulenze" o lumi ad-hoc. S'invitano quindi i diretti “interessati” a non perorare, personalmente o conto terzi, la propria “causa”, presso suddetti uffici ed ufficiali dello Stato, tanto meno telefonicamente, chiedendo informazioni o chiarimenti in tal senso.

 

 

 

 

 

 

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