Normative
Una modifica al Codice della Strada contenuta nella “Legge di Stabilità 2016” prevede che chi vende un autoveicolo all'estero non lo possa radiare dal PRA finché non sia reimmatricolato in un altro paese. Le rottamazioni ringraziano, i concessionari denunciano chi va contro la libera circolazione delle merci e chi spinge a demolire!
“Per effettuare la corretta radiazione di un autoveicolo dal PRA in Italia, la stessa dovrà essere comprovata da idonea documentazione”. Lo afferma una “nota” della “Legge di Stabilità 2016”, che va a modificare parzialmente l’Art. 103 del Codice della Strada, al fine di contrastare l’elusione del pagamento del bollo auto. Sarà vero? L’emendamento prevede che la radiazione di un veicolo per l'esportazione possa avvenire solo previa re-immatricolazione all’estero. In pratica, per depennare la matricola della vostra auto dal cosidetto “Pubblico Registro Automobilistico”, dovreste dimostrare che il veicolo esportato sia stato già reimmatricolato all’estero. Come fare? Le associazioni del settore “rottamazione” hanno fortemente voluto l’approvazione di questo emendamento, per frenare il boom dei veicoli radiati per esportazione che dicono, abbia superato, negli ultimi tempi le 3 milioni di automobili. I dati in possesso dell'UNRae però affermano il contrario, ovvero che le radiazioni in Italia negli ultimi anni sono in calo. Finadesso i veicoli radiati per esportazione potevano continuare “impunemente” a circolare in Italia, con targa straniera, eludendo i controlli e il fisco, oppure smembrati per ricavarne pezzi di ricambio, abbandonati in aree pubbliche con danni ambientali ingenti. I concessionari e i venditori d'auto sembrano dell'avviso opposto, segnalando l’insensatezza del provvedimento, come un ulteriore duro colpo al mercato dei veicoli usati ed in contrasto con il principio europeo della libera circolazione delle merci. “Chi farebbe circolare in Europa, in mano a uno sconosciuto, un mezzo intestato a suo nome, in attesa che questo si premuri di fargli avere la prova della sua reimmatricolazione?”. Con la nuova norma, chi vorrà liberarsi di un vecchio mezzo di scarso valore finirà sicuramente per rottamarlo e pagarci sopra la quota dovuta. Quella approvata dall'Esecutivo sembrerebbe un'altra norma all'italiana, che va a “colpire” soprattutto le classi meno agiate, tutti coloro rimasti con una sola vecchia auto in garage che nessuno vuol più comprare o ritirare (finadesso questo tipo di veicoli potevano essere venduti all’estero, dove anche le auto di una certa epoca sono ancora “appetibili” sul mercato, ndr). Con la nuova legge, invece, dovremo contattare un operatore professionale estero, consegnargli l'auto e poi sperare che ci faccia riavere il documento di reimmatricolazione. Difficile immaginare come la nuova norma possa realmente contrastare l'evasione del bollo. Il fenomeno dei “furbetti del volantino” che, per non pagare le tasse automobilistiche, superbollo e multe varie, radiano l’auto con una dichiarazione “falsa” e la registrano nuovamente all’estero tramite società di comodo non sarà certo debellato. In sintesi, per assurdo, la nuova legge agevolerebbe proprio il comportamento “illecito” che in primis si sarebbe dovuto ostacolare. Cosa fare?
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