Norme Europee
La Corte Europea ha stabilito che UBER è una società di trasporti a tutti gli effetti e come tale dovrà rispettare tutte le normative esistenti. Sarà vera gloria per i tassisti?

Quelli di Uber minimizzano e rassicurano tutti i loro clienti fidelizzati che anche dopo questo "pronunciamento" nulla o quasi cambierà per il servizio on line più pagato e diffuso sulle strade. Sarà vero? Lo strano e sempre più "amaro" caso che ha visto protagonisti da almeno un paio d'anni, tutti i tassisti del mondo contro la più ricca startup globalizzata è arrivato finalmente al capolinea almeno nel Vecchio Continente. La Corte di Giustizia del Parlamento Europeo ha detto SI! Ha deciso senza più se e senza più ma, che il servizio offerto dall'azienda rientra tra quelli del settore dei trasporti e deve quindi rispettare tutte le leggi già in essere. Una bella mazzata legale, si spera non letale, per un marchio "digitale" che ha sempre lottato per essere considerato un semplice portale "on line" utile all'incontro tra domanda "low cost" dei passanti e conducenti automuniti non professionisti sempre in vena di incrementare le proprie entrate quotidiane. Per proporre i suoi servigi elettronici, l'azienda statunitense ha sempre operato in un'area "grigia" non normata evitando taxi "classici" ed NCC. La sentenza dell'Alta Corte europea potrebbe avere serie ripercussioni sull'attività dell'azienda in futuro, in quanto azienda di trasporti, per intenderci equiparata a quella dei tassisti. A questo punto ogni paese UE potrebbe richiedere ad Uber specifiche autorizzazioni e permessi che impongano all'azienda "duepuntozero" di meglio definire l'inquadramento dei propri dipendenti in quanto tali. La totale libertà d'azione potrebbe ridursi o scomparire. La sentenza dichiara a chiare lettere che un servizio di intermediazione tra conducenti non professionisti e persone per la mobilità in area urbana è un servizio di trasporto, quindi non sarà più valida la "direttiva sul commercio elettronico", nè la libera prestazione dei servizi. Cosa cambierà effettivamente? Poco o niente, considerando che la maggioranza dei paesi UE ha già messo al bando la versione "Pop". Non per niente quelli di Uber hanno già messo il volante avanti, sottolineando come la sentenza non comporti cambiamenti nella maggior parte dei siti dove l'azienda opera nel rispetto della locale normativa dei trasporti. In Norvegia e Olanda invece tutti i servizi di Uber sono ancora "normati" come "piattaforma online" e come tale, la stessa, libera di operare come vuole e quando vuole. Da queste parti si che lo Stato potrà essere molto più invadente e repressivo, limitando e di molto lo status quo! A vantaggio di chi? Sarà vera o vana gloria per tutti i tassisti d'Europa?
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