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Sicurezza Stradale

Piante e alberi ai bordi della carreggiata sono pericoli veri per gli automobilisti?

Gli ultimi rapporti, sondaggi e statistiche in Italia non lasciano dubbi, con sempre più morti e feriti legati alla presenza di alberi e piantumazioni delle specie più svariate lungo le strade. Sarà mai possibile evitare tali incidenti ai bordi delle carreggiate facendo leva sul buonsenso degli automobilisti più che sugli arnesi affilati dei taglialegna?

Piante e alberi ai bordi della carreggiata sono pericoli veri per gli automobilisti?
Alberi e piante stradali: pericoli veri?

Altro che platani e altri alberi assassini, per evitare altre banali morti e incidenti stupidi basterebbe un po' di buonsenso e maggiore attenzione alla guida di tutti i giorni. Più che disboscare vie e viali del Belpaese per evitare i fatali “impatti” con tutte le piantumazioni sul ciglio della carreggiata, bisognerebbe andare più piano e guardare lontano. Un tema "sempre caldo" d'Estate, quanto d'Inverno, un argomento discusso e discutibile questo della presenza degli alberi lungo i tratti stradali italiani che merita una riflessione. Gli ultimi dati in possesso dell'ISTAT, parlano chiaro, descrivendo un quadro imbarazzante, classificando gli eventi di cronaca ed i decessi secondo un “registro” che non tiene conto della differenza tra albero, palo, lampione o dosso, che ha registrato ben 130 morti e 255 feriti legati a tragici sinistri con impatti in presenza di alberi avvenuti solo lo scorso anno. Cifre grandi, numeri importanti che non possono più passare inosservati. Le regioni dove gli alberi “impattano” di più sulla vita di autisti e motociclisti sono nell'ordine: il Veneto, la Lombardia e la Toscana, ma anche nel resto dello Stivale, il risultato non cambia di molto. Le uniche regioni ad incidenti zero attribuibili a piante e arbusti sono Valle d’Aosta al Nord e la Basilicata per il Sud Italia. Non è abbattendo gli alberi ai bordi delle strade che si risolve il problema delle morti e dei “frontali fatali” uomo-macchina, molto spesso infatti gli incidenti sono dovuti a disattenzioni del guidatore, eccesso di velocità, manovre spericolate e condotta errata, tutte violazioni del Codice della Strada. E se l’albero non ci fosse stato siamo sicuri che i risultati sarebbero cambiati? E’ innegabile che lungo alcune strade e viali, la presenza di alberi e altre piantumazioni creino non pochi problemi legati alla sicurezza: radici secolari che fracassano l’asfalto creando dossi e dislivelli di non facile evidenza e ripristino. Se da un lato gli alberi sono fondamentali, specialmente sulle strade di montagna, per compattare i terreni su cui è costruita la strada, dall’altra andrebbero analizzati attentamente i suoi utilizzi in ambito stradale e compiuti interventi mirati per la messa in sicurezza della carreggiata. Proteggerci dagli alberi o da altre piante invasive è possibile utilizzando dei rivestimenti speciali che assorbono o deviano l’accidente (anche se nelle strade a doppio senso di marcia, il mezzo deviato proseguirebbe la sua corsa rischiando di coinvolgere altre vetture che arrivano dalla direzione opposta aumentando il numero delle vittime, ndr). Il nuovo Codice della Strada impone ai privati di non piantare alberi fuori dai centri abitati ad una distanza dal confine stradale inferiore alla massima altezza che la pianta potrebbe raggiungere. Il legislatore nel 1992 non ha posto alcuna differenza tra autostrade, strade, piste ciclabili e sentieri pedonali, omettendo di far riferimento alle alberate extraurbane. La Corte di Cassazione nel 2010 estende la legge a queste ultime, specificando che l’obbligo del privato debba valere a maggior ragione, anche per gli enti pubblici. Alla luce delle ultime ricerche e sondaggi, sicuramente serve un intervento da parte dei gestori delle strade e, anche se i costi per la messa in sicurezza sono alti, sicuramente maggiori sono i costi sociali legati alla mortalità stradale. Quindi nessun abbattimento seriale di tutti gli alberi che costeggiano, compattano e abbelliscono le strade italiane ma uno sguardo sempre più vigile e accorto dei conducenti e degli enti preposti allo stato delle carreggiate, perché la prima causa d’incidente in Italia è la distrazione che unita all’alta velocità, si trasforma in una mistura mortale sicuramente da evitare!

 

 

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