In Bangladesh vogliono la pena di morte anche per ogni omicidio stradale? Sembrerebbe proprio di SI, vista l'annosa mancanza di controlli del traffico e l'incremento sesquipedale delle situazioni di costante e grave pericolo sulle martoriate strade del povero stato asiatico. Quello che chiedono i cittadini è intervenire subito su una situazione che è vieppiù diventata insostenibile ed invivibile! On the road infrazioni al Codice della Strada di tutti i generi e le qualità, sempre più gente senza Patente B, autoveicoli "fattidaTe" non omologati e non registrati alla Motorizzazione, mezzi pubblici che corrono oltre tutti i limiti di velocità e di sicurezza. E non finisce mica qui, il "popolo della strada" in Bangladesh deve fare i conti quotidianamente anche con la corruzione di agenti che vigilano affatto, polizie e forze dell'ordine tutte, con un controllo del traffico pressoché inesistente. Gli incidenti mortali si susseguono ad un ritmo vertiginoso, pedoni e ciclisti falciati da mezzi non regolari guidati da automobilisti che giudicare "pirati" è dire poco, tutto questo e di più hanno costretto l'esecutivo in carica ad emanare una normativa che istituisce la "pena capitale", ebbene si, avete letto bene, per chi causa deliberatamente morti e feriti stradali. In Bangladesh la situazione è quasi ai limiti del collasso, con un tasso di mortalità del 13% rispetto al totale dei sinistri. Le ultime statistiche in merito, non lasciano presagire nulla di buono, ed evidenziano come i più "sensibili" utenti della strada siano i pedoni a cui appartengono più del 54% dei decessi, seguiti -  a ruota - dai passeggeri degli autoveicoli col 26%, dai motociclisti con il 9%, mentre sembrano meno esposti a vedere la morte in faccia, i ciclisti col 3%.

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