Più manu-attenzione sulle strade!

Non solo di patrimoni culturali unici ed inestimabili è ricca l'Italia. Il patrimonio stradale rappresenta un valore altrettanto ingente ed abbisognoso di cure costanti e di politiche di rinnovo ben mirate ed efficaci. L'allarme è già scattato. Le attività di manutenzione e di costruzione della rete stradale italiana hanno raggiunto il minimo storico dal 1990. Secondo i dati del SITEB (Associazione Italiana Bitume Asfalto Stradale, ndr), ente che rappresenta le esigenze di tutta la filiera dei lavori stradali, la produzione di asfalto è scesa dalle 45M di tonnellate, usate nel 2006 per tenere in sicurezza la pavimentazione stradale, ai 30M registrati nel biennio 2010-2011. La situazione sta ulteriormente declinando, in questo primo semestre del 2012 dopo le stime non certo rassicuranti di circa 27M di tonnellate a fronte delle 40M ritenute necessarie per tenere in sicurezza le nostre strade. Questa preoccupante fotografia dello stato della rete viaria nazionale è contenuta nel "Dossier sul valore delle strade" che per la prima volta fornisce una stima sull'estensione e sul valore dell'intero “capitale stradale” italiano. Il valore complessivo dei manti di asfaltatura delle strade italiane, estese per oltre 800mila km, ammonta a circa 1000 miliardi di euro, quello dell'intera struttura stradale raggiunge la cifra di 5mila miliardi di euro. La perdurante assenza negli ultimi anni d'investimenti da parte di amministrazioni centrali e locali per un'adeguata manutenzione delle strade, rischia anche di compromettere seriamente un patrimonio tra i più significativi del nostro Paese e di condannare un settore che conta 4mila imprese, 50mila addetti tra tecnici, manovali ed operatori, con un indotto di 500mila dipendenti, già in grave crisi a causa dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, dei costi della burocrazia e della stretta creditizia e fiscale. Le nostre strade costituiscono il collegamento da millenni tra uomini, culture, merci e territorio. Non sono semplice “infrastruttura” ma un viatico, uno spazio reale da gestire in modo che ognuno vi trovi il proprio equilibrio sociale ed economico. Cosa aspettiamo a prendere la strada giusta, a progettare il futuro di tutto il nostro asse viario? Vogliamo ancora essere asfaltati dal mercato globale? Per cercare una soluzione o se solo siete interessati alle nuove “buone pratiche” sulla mobilità consapevole e di tutte le novità del mondo che verrà, collegatevi alla nostra nuova area video iScuolaguida Tube. Ne vedrete delle belle!