Statistiche
Secondo una recente indagine dei più attendibili enti di ricerca del settoreautomotive, nel Belpaese negli ultimi 5 anni si é avuta una vera "impennata" delle multe e dei loro importi. I dati sono elaborati in base alle contravvenzioni comminate dalle forze dell'ordine locali e stradali italiane ed europee.
Secondo una recente indagine dei più attendibili enti di ricerca del settore automotive, nel Belpaese negli ultimi 5 anni si é avuta una vera "impennata" delle multe e dei loro importi. I dati sono elaborati in base alle contravvenzioni comminate dalle forze dell'ordine locali e stradali italiane ed europee. E' proprio l'Italia in pole position, che si aggiudica la maglia nera delle infrazioni su strada, forse perché le amministrazioni locali hanno sempre meno euro a disposizione e “battono cassa” a spese dei cittadini automobilisti più sprovveduti al volante. Oppure perché lungo le strade dello Stivale le contravvenzioni costano meno? Falso. Come si evince, ad esempio dalle differenze di prezzo per un comunissimo divieto di sosta. Nel (fu) Belpaese, si può arrivare a pagare quasi 50 euro per superare le 100 in caso di parcheggio selvaggio nelle zone a traffico limitato. In Germania, direte Voi? Dalle 10 ai 15 euro, avete letto bene, non un euro di più. E negli altri paesi dell’Unione Europea di quanto é stato l'aumento delle multe in questi anni? Oltre al 980% “monstre” dell’Italia, c’è quello altrettanto iper della Romania con un + 120%, arriva terza la tartassata Grecia + 105%, la vicina Bulgaria a + 100%, Estonia e Slovacchia + 95%. Anche sulle strade della "piccola" Cipro non si scherza + 90%, Francia + 30%, Spagna e Belgio col + 24%, Regno Unito + 18%, Germania + 10% e “fortunato” fanalino di coda, la Svezia con un “innocuo” + 9% a carico dei suoi automobilisti. I diversi governi italici succedutisi in questi anni, per motivare e comprovare gli efferati aumenti di tasse e pedaggi vari, ripetono all’unisono le solite litanie e mantra pseudo economici, tipo: "Dobbiamo essere in linea con gli altri paesi dell’UE”, oppure: “Ce lo chiede l’Europa". Mai una volta che prendessimo esempio dai paesi amici del Vecchio Continente quando si tratta di "tagliarle", le tasse. Nel caso in questione, un ravvedimento in tal senso, farebbe morale e “molto comodo” soprattutto alle nostre tasche sempre più asciutte. Una multa comminata, ad un camionista nell’atto delle sue funzioni per un limite di velocità in autostrada o ad un "precario" corriere espresso che deve consegnare suo malgrado, sempre più pacchi per guadagnarsi "la giornata" e che magari non arriva a 1000 euro al mese e malauguratamente trapassa un varco vietato, quando ha pagato quasi 200 euro di multa, cosa gli resta? In sempiterna crisi economica, in continua deflazione, con gli stipendi in caduta libera, i prodotti che restano esposti sugli scaffali, vi pare giusto che la percentuale delle multe continui ad aumentare e che le pubbliche amministrazioni invoglino le proprie "maestranze" urbane o chi per loro, a comminare sempre più contravvenzioni per far quadrare i conti "bucati" dell'Erario? Anche questa è l'Italia del 2015!
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