Statistiche
Da un'indagine online risulta purtroppo che molti italiani considerano pressochè inutili le cinture di sicurezza soprattutto nei centri urbani!
Bisognerebbe rivedere le ultime campagne di “pubblicità progresso” se ancora non siamo riusciti a convincere tutti o quasi gli automobilisti italiani ad indossare la cintura di sicurezza prima di ingranare la marcia e scendere in pista, come da sempre prescrive il nuovo Codice della Strada. Passano gli anni ma le cattive abitudini non sembrano cambiate, secondo un'indagine sull'uso e l'abuso degli apparati più comuni di sicurezza in automobile, da parte degli italiani, si scopre che il 20% degli italiani non le indossa abitualmente. E non finisce qui: stesso discorso per le cinture "didietro", ossia quelle installate nei sedili posteriori, in tal caso il 52% degli italiani preferisce "astenersi" dal loro proficuo utilizzo: addirittura il 60% nel centro Italia, con Roma Capitale che la fa anche qui, purtroppo da ignobile padrona! La conoscenza delle regole e delle sanzioni è decisiva per la crescita di una sana e corretta mobilità consapevole e della sicurezza dei comportamenti corretti ed attenti sulla strada. Occorrerebbero quindi maggiori risorse per diffondere le informazioni a coloro i quali sottovalutano l'importanza delle cinture e non conoscono le sanzioni alle quali vanno incontro in caso di scorretto utilizzo. Solo così potremo aumentare realmente i livelli di sicurezza e contribuire al cambio generazionale delle "malepratiche" al volante. La fotografia attuale però resta piuttosto inquietante, le cinture sono sistemi di sicurezza importantissimi, fondamentali "salvavita", senza distinzione di sesso ed a tutte le età, quando si viaggia in automobile: ci evitano infatti sicure lesioni e danni "collaterali" permanenti in caso di incidente. Pensate che dai dati Istat 2014, nei centri urbani si registrano oltre il 75% dei sinistri che causano il 45% dei decessi ed il 72% dei feriti totali (1.500 vittime e 180mila feriti sulle strade delle nostre città nel solo 2014, ndr). Dimenticarsi o non usare le cinture di sicurezza sui sedili posteriori è l'infrazione più diffusa tra gli italiani in macchina, seguita dal mancato rispetto dei limiti massimi di velocità e dall'abuso dello smartphone al volante. Restando in tema di guida sicura, il 28% del "campione" ha dichiarato di indossare le cinture "in itinere", quando si è già partiti, infrazione ancor più comune dell'abuso del cellulare senza auricolare o vivavoce. Non sembra essere sufficiente neanche l'odioso cicalino intermittente, onnipresente nella maggior parte dei nuovi veicoli, che ci ricorda incessante di doverle allacciare "per forza" senza se e senza ma, pena la temporanea rottura del timpano e di varie ed eventuali. Udite, udite, è considerato utile da quasi il 90% degli intervistati, ma 1 autista su 3 ne farebbe realmente a meno, se potesse scegliere di disattivarlo. L'obbligo dell'utilizzo delle cinture è entrato in vigore dal "lontano" 1988, dal 2006 è stato esteso pure a bus e camion. Nonostante tutto, un italiano su 3 non conosce la normativa e le sanzioni che si rischiano se non si usano nel modo più ortodosso. Dall'indagine risulta inoltre che oltre il 70% degli automobilisti italici praticamente ignora che nel caso in cui si venga sanzionati ripetutamente 2 volte nell'arco di 2 anni solari, vi è la sospensione della patente di guida da 15 a 60 giorni. "Salvatevi la vita, prima di tutto! Ricordate di allacciare SEMPRE le cinture di sicurezza. Poi sarà sicuramente un Buon Viaggio!".
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