Sapranno rivelare pure i quadri falsi?

Una “illuminata” startup italiana, specializzata nello sviluppo di applicazioni per smartphones ha studiato un nuovo modo di rendere fruibile l'Arte attraverso la “realtà aumentata” durante il percorso di una mostra di pittura, con l'utilizzo di nuove tecnologie di mappatura ed i Google Glass. L'applicazione funziona cosi: i nuovi occhiali attiveranno la visualizzazione di contenuti multimediali sul display, ogni volta che “incroceranno” segnali bluetooth inviati da sensori ubicati in prossimità delle opere, cosi' facendo la visita “culturale” si svolgerà fluida, naturale e al tempo stesso istruttiva, semplicemente gironzolando per l'esposizione, senza la necessita' di utilizzare le mani o le cuffie. In mostra a Roma saranno presenti autentici capolavori proveniente da tutto il mondo che mai come ora potranno essere fruiti, rivelati e goduti. Ogni ospite indossate le sottili e leggere super lenti firmate Google potrà aggirarsi liberamente tra le suggestive stanze di Palazzo Barberini ed una volta scelte l'opera d'interesse, semplicemente avvicinandosi, potrà vivere un’esperienza unica ed altamente tecnologica, avendo in tempo reale “sotto i propri occhi” tutti i contenuti e le info relative al quadro scelto. Quando l'Hi-Tech è al servizio della Cultura, la fruizione “tout court” ci guadagna eccome, avvicinando anche i “non nativi digitali” all’utilizzo “spinto” delle nuove tecnologie. Il vero progresso, l'innovazione vera e' tale quando invisibile ed usabile da tutti: dalla folla che ha preso d'assalto la mostra romana in questi giorni, sembrerebbe che tutti gli sforzi siano stati ripagati dal grande interesse suscitato. Missione compiuta!

Nuovi occhiali firmati “Google” per la realtà aumentata sulla strada