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Attualità

Unasca e Confarca unite per bloccare il recupero dell'IVA!

Unasca e Confarca insieme per scongiurare il recupero retroattivo dell’imposta sui corsi già effettuati sino al 2014!

Unasca e Confarca unite per bloccare il recupero dell'IVA!
Se non avremo una risposta immediata dal Governo, saremo pronti a scendere in piazza con i nostri allievi!

 
 
 
Oggi in molte autoscuole d'Italia le serrande resteranno chiuse. Niente lezioni, ne corsi, ne soprattutto esami. La serrata è stata decisa per protestare e sollecitare rimedi contro il recupero dell’Iva al 22% sui corsi per la patente, decisa da Agenzia delle Entrate per rispettare una sentenza "nonsense" della Corte Europea. La decisione rischia di mettere in ginocchio un intero settore. Di qui lo slogan dell'assemblea romana: "Serrande abbassate per riaprire il futuro delle Autoscuole". Lo stop avrà "pesanti" conseguenze sugli esami di guida, che andranno ad ingrossare il lavoro arretrato della Motorizzazione Civile nazionale, che già normalmente causa disagi e lunghe liste di attesa. Per la categoria, il problema principale è chiaramente economico finanziario oltre che di sicurezza stradale. Pensate che l’applicazione dell’IVA, secondo l'UE dovrà essere "retroattiva" fino al 2014, in parole molto povere sarà una "missione" quasi impossibile recuperarla dai clienti con decine o centinaia di migliaia di euro da sborsare per ciascuno. "Con la retroattività saranno coinvolti circa 4 milioni di conducenti che già hanno conseguito le licenze di guida, afferma Paolo Colangelo, presidente Confarca. Cittadini che potrebbero vedersi richiedere all'improvviso l'Iva per il conseguimento del documento di guida. Troviamo assurdo e surreale permettere che ciò avvenga, domani a Roma ci aspettiamo tantissimi colleghi, molti dei quali chiuderanno le loro attività economiche per protestare contro una scellerata risoluzione dell'Agenzia delle Entrate". Una guida che costava prima 32 euro, in futuro sfiorerà le 40 euro, con un notevole impatto sulle tasche e sul bilancio familiare nazionale. Come è possibile demandare ai soli titolari delle autoscuole sopportare tali oneri? La maggioranza delle imprese sono generalmente piccole: da qui il rischio di chiusure di attività, che possono anche essere seguite da abusivismo, con lezioni "in nero" e candidati presentati all’esame ufficialmente come privatisti. "Mentre arrivano le conferme che i primi accertamenti fiscali sono già iniziati, dichiara Emilio Patella, segretario nazionale Unasca, le nostre attività si interrogano su come far fronte alla minaccia del recupero di cinque anni di Iva mai incassata. La stima, al ribasso, è di circa 110mila euro per ciascuna delle 7mila autoscuole attive in Italia. Significa vendere la casa. Voglio sperare che la politica sia in grado di evitare questa macelleria sociale con un intervento veloce che ribadisca la certezza del diritto e la possibilità di formare le persone alla sicurezza stradale". Il Governo deve dare risposte urgenti sul caso dell’Iva al 22% sulle patenti di guida, per evitare disagi agli utenti e soprattutto per impedire forti rincari delle tariffe a carico dei neopatentati. Il regime fiscale con Iva al 22% porterà a circa mille, milleduecento euro il costo medio a carico di ogni aspirante "driver" che dovrà conseguire la Patente B. Se chiediamo alle autoscuole di versare le somme non pagate negli ultimi 5 anni, tali costi saranno inevitabilmente "spalmati" sui consumatori finali con ulteriori aggravi di spesa per i futuri neopatentati. Tutto ciò a discapito della sicurezza stradale, perché l’aumento delle tariffe porterà ad un inevitabile taglio delle lezioni di guida, che già oggi costano in media 50 euro l’ora e degli altri servizi offerti dalle autoscuole. "Se non avremo una risposta immediata dal Governo, saremo pronti a scendere in piazza con i nostri allievi". Questa al finale della conferenza dibattito, la risoluzione di intenti sottoscritta dai circa duemila titolari di autoscuole, giunti da tutta Italia nella capitale, pronti ed agguerriti per sostenere una battaglia che si preannuncia durissima, lunghissima e che necessariamente avrà il suo epilogo a Bruxelles!
 
 
 
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