Dove sono finiti i nostri compagni di scuolabus?

Inizio d’anno scolastico “thrilling” degno di un film dell’orrore, per oltre mille studenti disabili della Capitale. Col recente cambio di ruoli e competenze alla Municipalità è il caos più totale, con i ragazzi diversamente abili “momentaneamente” senza un passaggio, né un mezzo pubblico per poter recarsi sicuri a scuola fino a data "da destinarsi". Il Comune come al solito, minimizza il disguido “tecnico-pratico” e rassicura che il servizio sarà riattivato nel più breve tempo possibile. I genitori ed i parenti degli studenti, nonostante il comprensibile smarrimento iniziale misto alla rabbia di sentirsi ancor di più cittadini di serie “cadetta”, in tempo quasi reale, si sono consultati ed hanno deciso di comune accordo di fare qualcosa per ovviare al pesante disservizio: avviare una bella “class action” contro il Campidoglio! Dai papà che lamentano pesanti ed annosi ritardi, agli orari che non coincidono mai con quelli del lavoro, alle mamme che denunciano, il servizio minibus perché passa troppo presto e la prole rischia di essere “depositata” nei pressi del plesso scolastico, molte ore prima del suono della campanella e dell’apertura dei cancelli. Cosa fare? Aspettare i “tecnicismi” ed i tempi del Comune? Giammai! A colmare la improcrastinabile “lacuna” meglio agire subito e “colpire” per primi con una “class action” (denuncia civile se il Comune non manterrà la parola data nei tempi e modi promessi, ndr) ed un bel ricorso al Tar per il ripristino immediato del servizio ed una proporzionata richiesta di risarcimento danni. Queste sono le “azioni” da intraprendere allo studio degli legali delle associazioni “Qui per voi” e “Aipd”, intenzionate a citare in giudizio il Comune di Roma Capitale dopo il caos dei trasporti. Le due associazioni di cittadini hanno annunciato vieppiù, la stesura di un corposo dossier con tutti i racconti “verità” delle famiglie con figli minori con disabilità motorie e cognitive, vittime particolari del "vergognoso" macro-disguido!