Sicurezza Stradale
Scatta l'emergenza manutenzione per le strade italiane in questa prima parte del 2017. A lanciare l'allarme sono oltre agli automobilisti e cittadini anche le associazioni e gli enti, le aziende ed i professionisti che si occupano di progettare, costruire e controllare lo "stato-quo" della rete viaria nazionale. Secondo le ultimi statistiche, infatti nei primi 6 mesi del 2017 l'utilizzo dell'asfalto è sceso del 5%, il dato peggiore di sempre per i consumi di conglomerato bituminoso. E questo, viene sottolineato, nonostante le nostre arterie siano in troppi casi dei colabrodo, con pericolose implicazioni per la sicurezza della circolazione. L'indagine periodica, condotta dai rappresentanti dei costruttori e manutentori di strade mette in evidenza il nuovo record negativo per l'asfalto, dopo il minimo storico del 2016, anno che aveva fatto registrare 23 milioni di tonnellate totali contro le 46 milioni del 2006. La situazione già drammatica, secondo gli esperti, potrebbe addirittura peggiorare. Come? Forse non tutti sanno che la stagione delle "manutenzioni stradali" va usualmente da Maggio a Settembre (in tale periodo viene infatti effettuato il 70% dei lavori, ndr) e mentre gli iter burocratici tardano a sbloccarsi ed i lasciapassare ad arrivare, le buche continuano ad aumentare di volume ed ampiezza, cresce pure il numero delle strade chiuse al traffico o dove sono in vigore limitazioni della circolazione e di velocità. In buona sostanza se nel manto stradale si crea una buca c'è pur sempre un motivo ed a breve, dopo la toppa "provvisoria" dei soliti noti, il problema sicuramente si ripresenterà. Senza scomodare studi e lezioni di "Fisica dei materiali", basterà osservare dopo quanto tempo l'asfalto torna a bucarsi, dopo aver rieseguito i lavori di rifacimento del manto stradale. Con una media temporale, perchè i fattori meteologici possono cambiare ed un esame chimico-fisico del prodotto steso durante il procedimento, si determina l'inizio del decadimento della mescola bituminosa. Una successiva verifica qualitativa, sarà utilissima in fase di capitolato di spesa in caso di appalti successivi. Che si consumi meno asfalto non sarebbe un male. Negli anni 70-80 in Italia era quasi obbligatorio riasfaltare la strade di continuo stendendo veli di asfalto nuovo su asfalto vecchio, interventi che notoriamente duravano pochi anni. Per riasfaltare correttamente una strada si dovrebbe rimuovere lo strato di usura del bitume e ricostituirlo ex-novo, così che l'apporto di nuovo asfato risulterà mediamente più ridotto. "Se prevenire è sempre meglio che curare, riparare una buca non è la stessa cosa che eliminarne la causa scatenante". Il pericolo diminuisce nel breve periodo, ma non lo si elimina del tutto. Per porre la parola fine alle "strade bucate" non resta altro che aumentare gli standard di sicurezza e quello dei materiali usati, eliminando "alla radice" i disagi per i cittadini, ponendo basi per futuri ingenti risparmi di tempo e di denari pubblici. Un esempio per tutte, la città di Roma ha l'asfalto peggiore d'Italia, così malandato da "produrre" secondo la Corte dei Conti, quasi 3mila cause e processi con ricorsi e richieste di risarcimenti milionari verso il Comune per i danni causati da lavori di manutenzione pressochè..senza fine!
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