L'auto nuova e' sempre piu' un lusso!

La crisi economica continua, le vendite delle auto nuove iniziano a “calare”. Dopo le solite utilitarie e berline, una nicchia di supercar per facoltosi clienti non sembra conoscere declino: le vendite sono lievemente scese dai 14mila milioni di euro nel 2007 a 11.233! Tutto il resto è crollato del 52%, dai 37mila milioni del 2007 ai 17.248 del 2013! Numeri da paura che impietosi e' dire poco, esplicano tutto della situazione del Belpaese e del mercato italiano delle auto nuove. La falce della crisi si abbatte come un fortunale post estivo sui consumi primari, figuriamoci sulle nuove immatricolazioni. Le classi medio-basse latitano pure le visite dal “franco concessionario” di fiducia e fanno sempre più fatica al solo pensiero di rinnovare l'utilitaria di famiglia prima di vedere l'uscita del tunnel. Quelli che prima del Duemila riuscivano comunque ad acquistare l'auto nuova, in questi ultimi anni non riescono a sostenere la spesa o accedere ai finanziamenti necessari. Dopo le auto di “massa” pero' c'è un settore di mercato sempre più forte, che non sembra conoscere ostacoli, anzi sembra ogni anno piu florido, lo dicono anche i numeri. Le cosiddette “fuoriserie”, macchine di lusso di marchi “premium” per intenderci, sono richiestissime, compresi di tutti i costosissimi “optional”, cosicché i clienti altolocati, cosi come le prenotazioni di “auto da sogno” sono in costante inarrestabile aumento. Se l'inflazione ci riporta agli anni '60 anche la richiesta di automobili nuove sembra ritornare a quegli anni, quando la “macchina” era uno “status simbol”, appannaggio di poche ed agiate famiglie “bene” della città. Buon segno per i ricavi dei pochissimi blasonati “marchi” di casa nostra, ma bruttissimo presagio per il futuro del vastro e piu ampio mercato automotive. I prodotti “trendy” sono quelli più cari, che offrono una qualità decisamente eccellente, un design unico e che riescono a fidelizzare la clientela decisamente meglio degli altri più “poveri”. Le immatricolazioni di auto sportive e di lusso dal 2007 sono scese appena del 3,8%, mentre quelle di massa precipitavano al 56%. Insomma al lusso non si rinuncia e sembra che il BelPaese stia cambiando davvero, per adesso solo in peggio, grazie alle resistenze della massa, che si ostina a preservare lo “status” attuale. Si stava meglio quando si stava peggio? Non lo sappiamo, ma faremmo meglio ad adeguarci presto e cambiare per il meglio, che restare ancora fermi immobili mentre si continua a marciare col passo del gambero, quindi all'indietro, lentamente ed inesorabilmente. Meditate, gente, meditate!