Attualità
Dal 2016 le Poste avrebbero dovuto aprire al libero mercato e perdere il monopolio per la consegna di multe e ricorsi insieme ad altri invii amministrativi. Sarà vero?
Davvero un bell'affare per le Poste quello della "riserva legale sugli atti giudiziari". Con l'inizio del 2016 secondo l'AntiTrust avrebbe dovuto aprire al libero mercato e perdere il monopolio per la consegna di multe e ricorsi insieme ad altri inviiamministrativi data l'imminente quotazione in Borsa, ma adesso chiede la proroga al Governo. Ma forse non tutti sanno che, le spese, come sempre saranno a carico nostro, dei cittadini italiani. "Bella scoperta, direte Voi!" secondo un passato slogan pubblicitario del gestore unico del servizio postale in Italia. L'Antitrust da anni che afferma che i prezzi praticati dall'ente pubblico-privato sono, udite udite, ben quattro-cinque volte superiori ad una "ideale" concorrenza privata e quindi di molto "fuori mercato". Pensate, che "pacchia" consegnare ogni anno le centinaia di migliaia di verbali a degli sventurati automobilisti ed i milioni di atti giudiziari generati da altrettante cause processuali! Posto che, le Poste in siffatto "modus operandi" ci guadagnano e tanto, imponendoci praticamente il prezzo che vogliono: "Dove e' la concorrenza? Dove il libero mercato? Cosa dice l'Europa? E non finisce qui, nell'imminenza di una ricca quotazione in Borsa per il prossimo autunno, come convincere il Governo a non far decadere la "riserva legale" e lo "ius" alla consegna di multe e atti giudiziari, un mercato del valore di almeno 300 milioni di euro l’anno e perdipiu' sicuro? Di recente, i vertici della holding hanno chiesto alle Commissioni Attività Produttive e Finanze in seduta congiunta, la possibilità di mantenere fino al 2020 il monopolio sulle multe e gli atti giudiziari, in scadenza nel 2016. In Europa un simile "mercato" è da anni totalmente liberalizzato ovunque, tranne appunto che da noi, in Polonia ed in Portogallo. L’Antitrust considera quantomeno un grave errore tale "posizione dominante" e ribadisce con apposita delibera, datata 2013, che il prezzo "postale" imposto ai vari comuni ed alle amministrazioni, per la consegna degli atti e' sempre 4-5 euro superiore a quello di un potenziale concorrente privato "altro". Praticamente con l'invio di multe e non solo, le Poste guadagnano metà o un terzo più del dovuto. La lotta "intestinale" tra Esecutivo e Poste Italiane e' appena cominciata: tra chi vuol dar retta all'Antitrust e all'Europa annunciando la soppressione della "riserva legale" a favore della libera concorrenza, e chi vuol lasciare le cose come stanno e concedere la posizione dominante ancora per qualche anno. "Come andrà a finire? Alle Poste l'ardua sentenza? O anche No?!".
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