Una volante della polstrada tedesca!

Purtroppo sono in netto rialzo nel 2015 gli incidenti stradali degli italiani all'estero con perdite ingenti di vite innocenti. Dati e riscontri non inclusi nel “paniere” ISTAT, che hai più sfuggirebbero proprio poiché non contemplati nelle statistiche di tutti i giorni, che invece potrebbero risultare molto utili nel campo della prevenzione e nell'educazione stradale “tout court”, facendoci prestare tutti maggior attenzione verso luoghi e mete interessate dai nostri concittadini all’estero. Purtroppo le cifre non mentono ed in questo “nero” fenomeno nel 2015, si evince un netto aumento del numero delle vittime tra gli italiani coinvolti negli incidenti stradali oltre i confini nazionali, per motivi di lavoro o per semplice vacanza all'estero. Sono l'anno scorso i connazionali rimasti vittime delle strada sono stati addirittura 60, a cui vanno aggiunti 17 feriti e tutti in conseguenza di 47 sinistri mortali occorsi nelle strade dei vari Paesi del mondo (si pensi che nel 2014 gli autisti italiani deceduti in incidenti all’estero furono 33 in 25 incidenti totali, ndr). L'incremento c'è e si vede, nel 2015 è stato quasi dell'80%! Da non dimenticare che i 60 “caduti” sull'asfalto straniero non rientrano nel totale dei decessi archiviati dall’Istat nel suo report annuale: 30 su 47 sono stati gli investimenti letali che hanno visto coinvolti connazionali che si trovavano all’estero per motivi di lavoro, mentre in 17 sinistri altri italiani erano turisti in viaggio “per caso” rimasti coinvolti in tamponamenti a catena su strada alla guida o come passeggeri di veicoli o, semplicemente investiti in qualità di pedoni. Sono 24 gli incidenti nei quali degli italiani hanno perso la vita in automobile, 2 gli urti che hanno coinvolto connazionali come passeggeri di autobus, 14 in scooter o moto, 5 in bici e 2 anziani pedoni. Il report 2015 localizza con precisione i 47 eventi funesti “on the road” che hanno provocato la scomparsa di 60 persone: ben 17 sinistri sono avvenuti entro i confini dell'UE, 8 in America Latina, 7 in Africa, 6 in Asia, 5 in Australia e solo 4 negli USA. Nel totale di 1 milione e rotti mila morti l’anno per incidenti stradali nel pianeta, i numeri più drammatici ed i botti più forti, riguardano proprio i continenti con una “mobilità consapevole” meno sviluppata come Africa, Asia e Sudamerica. La sicurezza stradale non conosce confini, le regole del Codice della Strada si rispettano sempre, a maggior ragione quando ci si trova a dover circolare in terre o vie poco conosciute. In definitiva l’attenzione, la prudenza e la presa di conoscenza della segnaletica diventano il vero “passaporto” utile e sicuro per un soggiorno duraturo all’estero a bordo del proprio mezzo!