La "Mobilità Dolce", vivere, camminare e mangiare "slow" faranno la fortuna dell'Italia!

Il Piano Strategico del Turismo ed il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche puntano a recuperare a breve più di 300 strutture pubbliche selezionate all’interno di un parco di 2000 beni culturali di notevole interesse storico e artistico. Tra imponenti masserie e rifugi di montagna, case cantoniere, strade ferrate, monasteri, castelli, ville più o meno dimenticate gli "antichi"cammini storico artistici ed i percorsi ciclo pedonali attraversano in lungo e in largo tutto il Belpaese. Il nuovo progetto dei Ministeri dei Trasporti e dei Beni Culturali, avrà un roseo futuro, solo quest'anno saranno più di 100 gli immobili dismessi dello Stato, dei comuni e di Anas, da affidare a nuove startup di giovani, cooperative e associazioni, per essere recuperati e trasformati in attività e servizi di supporto ai viaggiatori. Pellegrini, turisti, camminatori, ciclisti e tutti coloro che amano vivere “slow” potranno dormire, mangiare, conoscere la storia locale dei tracciati che stanno percorrendo. Da oggi parte anche la consultazione pubblica organizzata dal Touring Club, ed accessibile dal sito dell'Agenzia del Demanio che fino al 26 giugno prossimo raccoglierà idee e suggerimenti utili per la definizione delle linee guida dei bandi che saranno pubblicati entro l’estate. A disposizione 1 milione di euro in 3 anni per iniziare a fruire appieno di straordinari ed unici itinerari turistici più delle volte dimenticati, a dimostrazione che anche i cammini e i percorsi ciclabili sono grandi opere infrastrutturali per lo sviluppo economico futuro del paese. Fare impresa ristrutturando i servizi di accoglienza per i viandanti e i cicloturisti sarà un nuovo modo di sviluppare il turismo e l’economia, innescando meccanismi virtuosi con vantaggi per tutti. L'iniziativa annoverà "fmosi tracciati" tra i quali: le ciclopiste del Sole, del Vento, dell’Acqua, i cammini di San Francesco e di San Benedetto, l'Appia e la Via Francigena ed altri itinerari locali quali sistemi infrastrutturali nazionale di mobilità sostenibile. Gli immobili statali dismessi saranno assegnati in concessione gratuita di nove anni, rinnovabile per altri nove, a cooperative, associazioni e imprese costituite da soggetti sotto i 40 anni oppure in concessione di valorizzazione della durata da 6 a 50 anni a privati in grado di sostenere importanti costi di investimento per progetti di riconversione a forte impatto sul territorio e a beneficio dell’intera comunità. Allora fate presto che il turismo “lento” sta arrivando a tutta birra!

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