Tra le novità dell'ISTAT che aggiornano il paniere per il calcolo dell'inflazione del 2020, a rappresentare le nuove abitudini di spesa delle famiglie italiane entrano "di prepotenza" per la prima volta, le auto elettriche, ibride plugin ed i monopattini elettrici ed il cibo “take-away”. L'Istituto di statistica nazionale ha incluso pure gli apparecchi acustici, l'applicazione dello smalto per unghie semipermanente ed i servizi di "lavatura e stiratura" a domicilio. Tra le voci più significative “al consumo quotidiano”, la fanno da padrone, quelle che indicano la necessità di risparmiare si molto tempo, ma spendere altrettanto denaro in proporzione. Dal “delivery food” al “lava e stira” a domicilio, risulta che l'uomo "moderno" dedica maggiore attenzione alla cura della persona. Si reca sistematicamente dal prorio “estetista” o dal “barber shop” sotto casa per una spuntatina a barba e capelli. Ma non finisce mica qui. Il boom degli apparecchi acustici è la prova “provata” di una popolazione italiana che invecchia velocissimamente. L'ISTAT precisa che non sono previste esclusioni quest'anno dato che i prodotti già presenti, non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne, la fuoriuscita. La principale novità del 2020 è l'ampliamento dell'utilizzo dei prezzi registrati alle casse mediante scanner dei codici a barre, a nuovi canali distributivi del commercio al dettaglio della Grande distribuzione organizzata. Con riferimento ai beni alimentari confezionati e ai beni per la cura della casa e della persona, dei discount, delle piccole superfici di vendita e dei “drug store” all'americana che si aggiungono così a ipermercati e supermercati. Nel 2020 sono circa 30 milioni le quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla Grande distribuzione utilizzate per stimare l'inflazione. Delle restanti 5oomila quotazioni, circa 385mila sono raccolte sul territorio dagli uffici comunali di statistica, 120mila dall'ISTAT e 75mila dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dell'Economia. A gravare sul medesimo “paniere” si segnalano vieppiù gli aumenti delle spese per trasporti, abitazione, acqua, elettricità e combustibili. Il settore alimentari e bevande, continua ad avere il peso maggiore col 16%, seguita dai trasporti col 15% e dai servizi ricettivi e di ristorazione con il 12%. Per finire con le spese per casa, acqua, elettricità e carburanti col 10%!

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