Solito fumo e nessuna garanzia anche per gli automobilisti del Sol Levante?

Una nota casa automobilistica "big in Japan" ha ammesso di aver volutamente alterato i dati sui consumi di quasi 1 milione di autoveicoli, aprendo così un nuovo scandalo nei mercati automotive dopo quello scoppiato l'anno scorso, che ha visto protagonista il famoso marchio teutonico. I dirigenti chiedono scusa alla clientela e alle parti coinvolte, senza fare "harakiri" come ai vecchi tempi, promettendo di arrestare la produzione e la vendita dei modelli con i dati tarocchi, ma la mossa si è rivelata vana ai fini dell'immediato tracollo finanziario. Il titolo ha infatti perso il giorno stesso il 20% del proprio valore in Borsa, un crollo verticale che i manager del Sol Levante sperano di attenuare nei mesi a venire. Intanto la filiale italiana dei grandi gruppi nipponici nominerà un comitato di terzi per la verifica dei test di "rilevazione" dei consumi e dei gas su tutta la gamma attualmente in vendita. Assicurando che i risultati dei nuovi test saranno resi noti appena possibile, rimarcando che sarebbero solo due i modelli coinvolti nel nuovo scandalo, entrambe destinate al mercato asiatico. Sarà vero? Aspettiamo nuovi sviluppi dell'altro amaro caso!