Mi consente un passaggio per favore?

Correva l'Anno 1973, il giorno ed i tempi di crisi erano gli stessi. Foto d'archivio ormai sbiadite, rischiano di tornare piu' che attuali se l'economia dello Stivale non risale! Le domeniche "a piedi" degli anni 70 dimostrano come gli italiani si adeguarono "benone" al divieto di usare l'auto nei giorni festivi. Nel novembre del 1973, l'allora governo Rumor varò un decreto legge che imponeva assieme ai soliti aumenti della benzina e del gasolio per il riscaldamento, anche un vero e proprio "coprifuoco" per limitare i consumi di energia elettrica. Nell'autunno "caldo" del '73 arrivò la prima domenica di "fermo" programmato per autoveicoli privati e altri veicoli a motore non autorizzati anche per limitare l'inquinamento, con un risparmio per ogni giornata a piedi, ma più frequentemente in bici, di 50 milioni di litri di carburanti. Nei primi anni Settanta, in Italia andava di moda, oltre alle miningonne ed i pantaloni a zampa anche l'Austerity, termine anglosassone per introdurre l'austerita' nei "consumi", in seguito all'aumento dei prezzi innescato da un'altra celeberrima crisi, stavolta dovuta all'embargo petrolifero, per la guerra del Yom Kippur. Le misure varate e rese immediatamente esecutive, ebbero un impatto molto evidente sul "modus vivendi" del Belpaese. Esse comprendevano un forte aumento del prezzo dei carburanti, l'obbligo di ridurre la pubblica illuminazione e di tenere spente insegne e scritte pubblicitarie. Bar e ristoranti dovevano "serrare" entro la mezzanotte. La velocità sulle strade veniva limitata a 50 km orari nei centri urbani, 100 sulle strade extraurbane e 120 orari sulle autostrade. Quarant'anni fa ebbero inizio così "le prime domeniche a piedi" ed i mille "maccheronici" espedienti grazie ai quali gli italiani, molti nostri parenti, lasciarono tutte le auto nel garage. Domeniche a piedi, piu' che "colpevolmente" assenti, nei piani anti-smog di larga parte delle Regioni italiane di oggi, autunno 2013, che infatti non rientrano tra i provvedimenti che saranno ratificati dagli enti pubblici "per problemi di bilancio".Come dire, parafrasando un detto di quell'epoca: "Si stava meglio quando si stava peggio, perche' avevamo piu' buonsenso!".