Cara mia Auto, ma quanto mi costi?

Il nuovo Governo del Fare ultimamente sembra “far preoccupare” proprio tutti gli italiani soprattutto se automuniti. Ogni giornata non si “apre” con qualche cartella esattoriale o nuova tassa da pagare o qualche balzello dimenticato che ritorna a “batter cassa” proprio nella nostra tasca! Adesso anche l'utilitaria privata sembra costare troppo anche per un pendolare che la usa solo per il tragitto casa e lavoro. Il Governo Letta imita i precedenti tartassando le “proprietà” più comuni degli italiani: casa e automobile, trasformando l'abitazione e l'utilitaria a motore da beni “primari” in generi di lusso estremo. Nel 2013 il costo medio annuo per un'automobile si avvicina ai 3500 euro. Ad incidere maggiormente sulle spese di esercizio di ogni mezzo sono i continui aumenti del prezzo del carburante, con le polizze Rc auto in leggero calo. Nell'ex Belpaese, in cui è difficile vivere fuori dal centro città proprio per la scarsità di mezzi pubblici, le spese annue cui ogni italiano non può sottrarsi sono dell'ordine delle migliaia di euro, un vero e proprio salasso per un già “traballante” bilancio familiare. Le abitudini sono difficili da cambiare e nonostante gli alti costi, gli italiani non riescono a rinunciare all’automobile, che resta il mezzo preferito di spostamento. Aumentano anche i pedaggi autostradali e sempre più città, per arrivare in centro fanno pagare un’imposta comunale per il lusso del mezzo privato. Meno male che ultimamente nelle città più grandi e popolose sta “prendendo piede” la condivisione dei mezzi, leggasi car-pooling e car-sharing o nascono nuove “mobilità risparmiose” come l'auto condominiale. Progetti che senz'altro “saranno famosi” se i costi legati alle automobili non si fermeranno (dal 2000 al 2013 il totale delle spese di esercizio è cresciuto da 130 a 170 milioni di euro, ndr). Il prezzo dei carburanti nell'anno appena trascorso è arrivato ai massimi storici con 1,758 euro al litro per la senza piombo, il diesel a 1,676 € ed il gpl a quasi 0,90 eurocent. Prezzi “pazzi” derivanti dai rincari sulle accise: la benzina verde, ad esempio, senza Iva ed accise statali costerebbe 0,70 eurocent al litro! E poi non dimentichiamoci di bollo e revisione bi o quadriennale. L'automobile anche di bassa cilindrata è diventata una cambiale sempre “accesa” capace di depauperare più del 20% del reddito familiare cui andrebbero aggiunte un'altra lunga serie di spese “varie ed eventuali” come i vari pedaggi di parcheggio o stradali, sostituzione gomme, manutenzioni, batterie e multe. Si salvi chi può...pagare!