Un hacker in azione nel parking!

Dopo aver beccato una mega multa da 70 milioni di euro, Marchionne e soci corrono ai ripari, promettendo agli acquirenti vecchi e nuovi che si impegneranno di brutto da oggi ed in futuro per testare al meglio la “sicurezza” compresa quella informatica dei propri autoveicoli. Dopo che alcuni "hacker" indipendenti riuscirono a spegnere a distanza il motore di una jeep sfruttando una semplice connessione bluetooth, Fiat dovette infatti correre ai ripari richiamando all'ovile quasi 2 milioni di vetture "fallate". La sicurezza informatica di un autoveicolo ai giorni nostri è importante come quella meccanica, considerato il sempre più elevato grado di dipendenza elettronica, che tra sensori, computer e centraline a bordo, controllano proprio tutto. Nel mercato automotive attuale, una grande azienda viene considerata tale, competitiva ed affidabile se garantisce le proprie vetture 100% esenti da qualsiasi "bug" informatico ed elettronico molto più che alcuna "deficienza" strettamente fisiologica o meccanica. Ecco perché FCA non ha esitato ad invertire la rotta, e cercare di arruolare tra le sue fila, i più valenti pirati informatici di turno con cui la società ex italiana, vuol fare affari. Stavolta gli "hacker" giocheranno a volto scoperto e saranno ricompensati in modo lecito e alla luce del sole, per le loro "non banali" capacità di mettere a nudo le falle di un auto nuova appena immatricolata!