Attualità
Siamo pronti a dire addio ai pneumatici bucati? Sembra proprio di Si! Ricercatori universitari hanno sviluppato un nuovo tipo di gomma in grado di ripararsi automaticamente in poco secondi a seguito di tagli o forature "on the road". Applicata a tutte le coperture di tutti i veicoli potrebbe assicurare la nostra vita e il mercato automotive!
"Abbiamo visto cose che Voi umani, non credereste mai!". Nuove gomme senz'aria? Gomme parlanti? Niente di tutto questo, ma ad esempio dei nuovi polimeri e plastiche “hi-tech” impiegate nei moderni telefoni cellulari, in grado di proteggere e aggiustare la propria superficie da graffi, ammaccature e segni anche profondi se solo avvicinati ad una fonte di calore, ma il nuovo materiale sviluppato da alcuni ricercatori tedeschi e scandinavi, e' cosa diversa e potrebbe toglierci la seccatura del cambiare gomme ovunque molto pericoloso e sempre scocciante. La loro “bella scoperta” deriva infatti da un tipo di gomma in grado di autoripararsi completamente in seguito a rotture, tagli netti e forature. La loro ricerca parla di un processo di modifica di un particolare tipo di gomma tramite un acido, che permette di ottenere caratteristiche simili alla gomma vulcanizzata comunemente utilizzata nella produzione di pneumatici, con in più la capacità di rigenerare la propria struttura “molecolare” nel giro di pochi minuti a temperatura ambiente ed più velocemente alle alte temperature. Dai test fin qui effettuati si evince come i legami chimico-fisici, siano effettivamente in grado di riattivarsi e ricostruirsi in men che non si dica, così come le caratteristiche di elasticità e resistenza della copertura, proprio dove è avvenuta la rottura. Applicata ai pneumatici, questa sbalorditiva tecnologia potrebbe permettere di avere gomme per autoveicoli e moto in grado di ripararsi da sole il tempo di andarsi a gustare un buon espresso al bar dell'autogrill, senza più bisogno per il conducente di fermarsi a cambiarle, con evidenti benefici a livello pratico, economico ed ecologico (meno gomme, meno rifiuti, meno inquinamento, ndr). Prima di arrivare alla conferma del brevetto ed alla vendita al dettaglio, pero' le ricerche per il momento continuano, ma siamo sicuramente “sulla strada buona” speranzosi, in un prossimo futuro, di non dover usare mai più il cric e la chiave inglese ai lati della carreggiata. Troppo faticoso, “sporcoso” e anche molto pericoloso per la sicurezza!
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