Ecco le trafficatissime banlieu!

Rien Va Plus! Parigi ha dato apertamente il via alla lotta dura contro l'inquinamento da gas di scarico con misure "repressive" e selettive su tutti i veicoli mai viste prima. Sono migliaia i mezzi a benzina e diesel banditi dal centro urbano da qualche giorno. Niente più polveri sottili, ne smog ma tutto questo da qualcuno è giudicato come un attacco "senza quartiere" alla propria libertà di movimento. Norme europee sleali, misure arbitrarie e infondate contro auto e autisti meno abbienti, in soldoni, una "manovra discriminatoria di classe". I nuovi divieti di circolazione a Parigi sono appena entrati in vigore e già infuriano le polemiche degli automobilisti. Dopo le auto, i bus immatricolati prima del 2001, saranno messi fuori strada, i veicoli privati passeggeri e commerciali più inquinanti, venduti prima del 1997, così come tutte le moto acquistate prima del 2000 a cui è stata vietata circolazione dalle 8 alle ore 20. Parigi ha un problema reale di inquinamento atmosferico, a volte l'aria è irrespirabile. Tuttavia per molti dipendenti e professionisti i nuovi divieti sono un vero e proprio "rompicapo". Il Comune propone incentivi, sgravi e bonus euro per l'acquisto di nuovi veicoli ecologici, ma esiste un abisso tra le buone intenzioni e la realtà delle cose in città. Quante persone e mezzi saranno interessati dalle restrizioni? Le statistiche ufficiali parlano di 50mila auto vendute prima del 1997 e 3mila moto immatricolate prima del 2000. Altri enti forniscono cifre differenti, 420mila veicoli privati ​​prima del 1997 e 13mila moto pre 2000. I responsabili dei trasporti rispondono dal canto loro che non vi è alcun divieto, o costrizione alla rottamazione delle auto più "ancienne regime", ma solo provvedimenti per incoraggiare tutti per muoversi a Parigi sui mezzi pubblici e senza più bisogno dell'auto privata. Le misure sono progressive, verranno studiate misure di supporto per privati e lavoratori professionali, ricordando che il traffico stradale è la fonte primaria di inquinamento in città: la sfida posta alla sanità pubblica è grande, il miglioramento della qualità dell'aria a vantaggio di tutti. Un recente studio della sanità pubblica francese afferma che l'inquinamento dell'aria è responsabile di 2550 decessi ogni anno a Parigi e addirittura 4166 morti nelle sue tristementi noti "banlieue". Ogni giorno che passa sempre più cittadini si convincono della necessità imminente di misure radicali contro smog e polveri sottili. Eppure nessuno vuole separarsi dalla propria auto come una sorta di amuleto e intoccabile "souvenir" di un tempo ormai passato. L'impatto dei primi divieti del traffico è stato relativamente modesto. Secondo un recente studio condotto dall'Osservatorio sulla Qualità dell'Aria nella regione dell'Ile-de-France, queste prime misure si tradurrebbero in un calo del 5% degli ossidi di azoto, del 3% di particelle fini PM10 e del 4% di PM2. Si è notato chiaramente che l'aria migliora notevolmente e così altri divieti di circolazione seguiranno a ruota nei prossimi 5 anni. La Sindaca di Parigi non scherza affatto, è sempre più determinata all'embargo totale, dal 2021, sia per tutti i motori diesel, come dei super inquinanti veicoli a benzina. Cosa aspettano i primi cittadini di tutte le nostre inquinatissime città metropolitane a prenderne esempio?