Attualità
Approvata in Russia una legge che dal 2016 obbligherà le stazioni di servizio ad installare colonnine di ricarica rapida per auto elettriche!
La domanda nasce spontanea: "Perche' mai uno dei maggiori paesi produttori di petrolio e gas, vara una normativa a favore dell’elettrico e contro i propri interessi?". La Russia e il suo presidente non vogliono essere da meno alle nazioni del Vecchio Continente, ed in un certo senso il nuovo corso “ecologico” intrapreso dal governo Medvedev con la nuova normativa approvata il mese scorso dal primo ministro ha del paradossale. Perche' mai uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo di petrolio e gas naturali legifera in favore delle auto a propulsione elettrica, andando così sostanzialmente a sfavore dei propri interessi? Eppure la disposizione c'e' ed obbliga dal 1' Gennaio 2016 tutti i distributori di carburanti presenti sul territorio ad installare accanto o vicino alle pompe tradizionali, almeno una colonnina per la ricarica ed il rifornimento rapido per l'utenza elettrica. Le notizie arrivate fino a noi, parlano di punti ricarica per veicoli elettrici in vendita a partire da 1500 dollari, che però impiegano un tempo “monstre” di 10 ore e piu' per la ricarica completa di una "normale" batteria. Dalle ultime statistiche si evince vieppiu' lo scarsissimo interesse della maggioranza degli automobilisti russi verso le auto elettriche. Basti pensare ai numeri irrisori di questo mercato nei territori sconfinati della CSI: appena 500 auto elettriche in tutta la Russia, 150 solo nell'anno passato e 50 unita' nei primi sei mesi del 2015. Alla luce di questi dati, il motivo di questa “eco” iniziativa da parte dell'esecutivo ci risulta ancor più misteriosa. Non si tratta certo di una legge voluta dal popolo, che al momento ha altro a cui pensare e che si e' dimostrato profondamente disinteressato e insensibile a fronte dei vantaggi e delle oppurtunita' nuove offerte dai veicoli a zero emissioni, né tantomeno di un provvedimento auspicato dalla “cricca” dei gestori delle pompe, chiamati malvolentieri ad una spesa extra senza alcun plausibile vantaggio. Allora perche'? Pochemu? La risposta piu verosimile e' che il nuovo decreto possa stimolare il mercato delle "auto ecologiche" a tutt'oggi “dormiente”. Ed in Italia? La situazione attuale del Belpaese, ben poco si discosta da quella dell'amata odiata, lontana Russia: nessun progetto futuribile del genere da parte del Governo Renzi, le poche iniziative arrivano da enti e compagnie private per farsi pubblicita' e vendere meglio il loro marchio sul mercato tricolore. Lungo le strade dello Stivale ci saranno piu' di 20mila distributori di benzina, ebbene meno di 800, una quota vicina al 4%, hanno la possibilità di ricaricare le auto elettriche. Numeri davvero infinitesimi per poter dire che la rete italiana sia pronta alla rivoluzione a zero emissioni. Un giorno, in futuro prossimo, i veicoli elettrici con emissioni affatto inquinanti, saranno i soli a poter circolare all’interno dei centri abitati, poi tocchera' alle periferie e infine all’intero territorio nazionale, con i contemporanei incentivi e bonus rottamazione per le "antiche" vetture a benzina o diesel. È solo questione di tempo, ma di sicuro servira' una sorta di “santa alleanza” tra le moderne tecnologie ed una rie-ducazione civica e stradale. Che tutte quante poi vadano a braccetto e abbandonino finalmente un passato obsoleto ed improponibile per l'aspettativa e una migliore qualita' della vita di vecchie e nuove generazioni. Perche' il futuro è qui vicino, ma per raggiungerlo serve l’impegno di tutti, compresi gli automobilisti e cittadini italiani e russi! Capito? "Ponimayete?".
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