Lezioni di scuolaguida gratis per tutti i rifugiati!

"Migranti, profughi di guerra e rifugiati in Italia unitevi!. Tutti a scuola guida per prendere la patente auto, scooter, motocicli, taxi oppure camion o mezzi agricoli e macchine operatrici, aumentando a dismisura le povere "chances" di trovare una occupazione vera. Non solo per cercare di sopravvivere in qualche modo, ma anche per preservare la dignità individuale ed elevare il proprio "stato di rifugiato" e  non essere più a carico di nessuno..stato! Le onlus e le associazioni di volontariato della penisola, puntano alla contaminazione "positiva" tra profughi, società civile e realtà aziendale per compiere il miracolo "interrazziale". Da qualche anno gli "esodati" dalla Libia e dal Magreb, rimpolpano le fila degli extracomunitari emigrati già esistenti rendendo ancor più penosa l'esistenza per tutti quanti. Molti vivono nella semi clandestinità senza documenti, altri appena possono cercano fortuna in paesi più ricchi del nostro, altri invece si accontentano e vorrebbero cercar casa, lavoro e una nuova vita, tentando di vincere la diffidenza iniziale della opinione pubblica e della popolazione locale. Vivere in Italia da rifugiati, non è semplice, tutti hanno come primo obiettivo quello di trovare un lavoro per potersi "ricostruire" daccapo e ricominciare a vivere come persone "normali", dopo essere sfuggiti alla guerra civile ed essere sopravvissuti ad un viaggio da incubo verso le nostre coste, attraverso il Sahara prima e il Mediterraneo poi. Tra gli impieghi saltuari, tra le diverse mansioni, e requisiti professionali richiesti, figura sempre il possesso della patente di guida per condurre un qualsivoglia mezzo a motore. Per cercare di tutelarli, evitando loro "strade pericolose" aldifuori della legalità (es: trovarsi al volante senza documenti, col rischio concreto di essere fermati dalla Stradale, andare incontro ad un sicuro reimpatrio con la fedina penale sporcata, ndr), l'idea "meravigliosa", di molte autoscuole in collaborazione con le numerose associazioni di volontari e servizi sociali, è quella di far ottenere loro dopo il diritto di asilo politico, anche la patente di guida, attraverso corsi di teoria e pratica a costo zero. Favorire cosi l'inserimento reale dei rifugiati nel mondo del lavoro, con volontari che si occupino di curare i loro "curriculum vitae", inserirli in tutte le banche dati possibili per metterli subito a disposizione delle imprese e alle aziende interessate. Il progetto "pilota" quindi istruirà gratuitamente gli extracomunitari "inappatenti", favorendone la frequentazione ai corsi teorici in aula, dopo i quali tentare di essere promossi all'esame a quiz finale. Per molti rifugiati appena arrivati, tuttavia, cimentarsi con una lingua nuova ed i "tecnicismi" usati nei test di esame non sarà certo impresa facile. Si potrebbero studiare dei corsi propedeutici per stranieri con una preparazione di base alla lingua italiana e alle sue varie circonlocuzioni, insomma, un addestramento severo a prova di quiz, per cercare di farli arrivare più che sicuri e decisi al giorno dell'esame. Cosi come si sta valutando l'appoggio ai rifugiati nelle varie esercitazioni pratiche alla guida di una automobile. Storie di rifugiati in cerca di documenti vari quindi, a testimoniare il legame stretto tra l'ottenimento della patente di guida e l'inserimento nel mondo del lavoro, nonché l'idea di rinsaldare la collaborazione tra la società civile e il mondo aziendale.  Reali e concrete anche in tempi di crisi "nera", le possibilità di inserire i rifugiati "neopatentati" nel mondo del lavoro, assumendoli ad esempio come autisti, tassisti, garagisti o parcheggiatori non abusivi (da impiegare in rimesse, per lo spostamento delle auto parcheggiate, etc). Tanti sono gli sviluppi in itinere e diverse sono le ipotesi in fase di studio per dare almeno una speranza di salvezza, offrire un futuro più roseo per tutta questa gente che ha voglia di realizzarsi e di far bene, anche lontano da casa. Perchè no?