Bionda, bella e molto addormentata!

Le cifre purtroppo non dormono e sono ormai da record dei primati “in negativo”: un incidente stradale su cinque e' davvero causato dalla sonnolenza alla guida. Chiamatelo anche “colpo di sonno” ma provoca una percentuale di decessi doppia rispetto agli altri fattori di mortalità “on the road”. Oltre alla perdite mortali, pesano anche i cosiddetti “costi sociali” legati ai sinistri causati dal disturbo. Una spesa che è schizzata alle stelle, con cifre che ammontano a quasi 900 milioni di euro l’anno da sborsare dall'intera UE, senza dimenticare i colpevoli gravissimi sacrifici “umani”. L'approvazione della direttiva comunitaria, e' volta da un lato, ad impedire il ripetersi di questo vero e proprio massacro per "colpa" del sonno, dall'altro ad impegnare ogni stato membro a redigere “leggi speciali”, per obbligare tutti i conducenti di autoveicoli, motoveicoli, camion ed autobus ad una visita medica accurata, rispondendo a domande ad-hoc su malattie tipo l'O.S.A.S (dall'inglese acronimo di: Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, ndr). In caso di patologia, anche sospetta, scatterà il rinvio ad un consulto medico specialistico, qualora l'esito sia conclamato, il paziente autista potrà comunque condurre ogni mezzo, dimostrando la bonta' delle terapie svolte, ma la validità della sua Patente di Guida varierà tra 2 e 3 anni, a seconda della gravità della diagnosi espressa. L'Unione Europea compie cosi' un altro passo importante verso la “sicurezza totale” sulle strade. Sforzo doveroso e necessario altresì per una perfetta consapevolezza dello stato sanitario di ogni automobilista-cittadino d'Europa, favorendo l'accertamento di disfunzioni sottovalutate o non considerate a livello nazionale e locale. Da anni l'UE si occupa del problema, congiuntamente ad enti ed organizzazioni scientifiche acclarando qualsiasi anomalia di carattere psico fisico che possa compromettere le capacità di chi è al volante, senza stigmatizzare chi è "malato" e senza limitare il diritto alla mobilità di ognuno. L'Unione, le fondazioni e gli enti pubblici per la ricerca e la cura del colpo di sonno stimano che almeno il 22% degli incidenti sia legato a problemi di sonnolenza. Di questi, il 12% ha esiti ferali. L’indice di mortalità cresce nelle ore notturne, tra le 20 le 7 del mattino, con un “picco” intorno alle 3 di notte con 5 decessi ogni 100 incidenti stradali. Per non tralasciare gli oltre 2 milioni di automobilisti italiani, affetti da sindrome di apnea notturna: un disturbo respiratorio caratterizzato dalla presenza nel sonno di ostruzioni temporanee ma ripetute, di flussi d’aria in grado di determinare disfunzioni cardiopolmonari e sonnolenza anche di giorno (il dato più preoccupante è che solo il 5% sa di esserne affetto, ndr). Occorrera' quindi un ampio e coordinato sistema di prevenzione, formazione e sensibilizzazione da parte dei vari stati membri, ma anche delle categorie professionali e imprenditoriali interessate. Una “mission” sanitaria comunitaria riguardante la vita di ogni singolo, che mira oltre al salvataggio di innocenti vite umane sulla strada, alla riduzione dei costi sociali complessivi.